Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
Verdure: aglio, barbabietola, basilico, bieta da coste e da taglio, bietola, broccolo, carota, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria bianca, rossa, verde e bionda, cicoria catalogna, orchidea rossa e puntarelle, cipolla, costa, erba medica, fagiolo borlotto nano e rampicante, fagiolino, finocchio, fungo, grano saraceno, indivia riccia, lattuga romana, rossa e dei ghiacci, maggiorana, mais, melanzana, mentuccia, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, rapa, riso, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, seme di girasole, seme di lino, seme di sesamo, soia, spinacio, zucca, zucchina ibrida chiara e scura.
Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

giovedì 10 novembre 2011

Una maratona diversa


Non lasciatevi ingannare dalla foto, quello stato d'animo è durato giusto il momento dello scatto. Ho avuto il tempo di metabolizzare, tanto tempo, e poi guardandomi proprio con sincerità, non ho più voglia ora di correre una maratona. Perchè? Non so, è quello che sento e ho voglia di assecondarlo.
Ma tornando a questo viaggio, l'atmosfera della maratona di New York è impossibile da ignorare, c'è nella città, c'è nelle tv (la Nbc gli dedicava il weekend in tv...) e soprattutto c'è nelle persone. New York è una città estremamente competitiva, veloce, frenetica, ma nello stesso tempo non manca il senso civico, il riconoscimento del merito e dello sforzo, l'occasione per scusarsi (sempre) di averti urtato accidentalmente o per aiutarti spontaneamente se hai una cartina in mano. Forse sta qui il fascino di questa città, ospitale e agguerrita, leale ma senza scappatoie.
Non avendo la gara ho camminato tantissimo, mi sono goduto la Grande Mela come non avevo fatto nelle volte precedenti, tornando negli stessi posti e scoprendone molti altri, provando della buona birra rossa alla spina made in Usa e dimenticandomi della dieta pre-gara.
Central Park di prima mattina
Sabato mattina, nel classico giro del laghetto corricchiando a Central Park, vedo una bionda che zompetta molto velocemente, corre male ma agile e veloce, ma è lei, Paula Radcliffe! Dal vero è più carina e giovane rispetto alla tv, e ricambia con un sorriso il mio "go Paula!".
E così dopo un po' di turismo a piedi venerdì sera e sabato, domenica mattina ci muoviamo per assistere alla gara nel posto più vero, animato e assordante della maratona: Brooklyn. Arriviamo a Bedford Avenue con poche fermate di metro; sono le 9,45 circa e stanno passando i primi della handbike. C'è già il pubblico ma non è ancora pieno, c'è un gruppo rock dall'altra parte dell'incrocio che sta facendo il sound-check, passano gli addetti a fornire il pubblico di tubi di gomma gonfiabili, da battere al posto delle mani. Ci sono tutte le età e le razze. Di fianco a noi ci sono 3 ragazzi che faranno gli stupidi e un gran tifo, molto divertenti, all'altro lato due signore anziane hanno dei rotoli di carta da cucina. Distribuiranno gli spezzoni ai runners in transito per pura cortesia, come si trovano lungo il percorso spicchi d'arancia, acqua e biscotti dati dal pubblico. Un altro mondo.
I primi uomini
Siamo all'undicesimo miglio e mezzo, 18°km circa. Passano le donne, la prima (che finirà terza) ha un gran vantaggio, troppo vantaggio. Passano i primi uomini che paiono volare, sono un gruppetto che nemmeno tocca l'asfalto, impressionante. Dopo di loro tutti, ma proprio tutti, sembrano andare piano. Dopo qualche minuto inizia la musica degli Heels on Fire, la rock band all'incrocio, davvero bravi e inizia ad ingrossarsi il flusso dei runners. I newyorkesi si fanno vedere ora, quando i primi sono passati ed arriva la gente comune.
Gli Heels on Fire
La strada è piena, urlante, festante. I tre ragazzi al nostro fianco cercano e incitano sempre un fantomatico Joe. "He looks like Joe! Go Joe!!" oppure indicando qualcuno a caso "Go Joe! I believe in you!!" e via a ridere, a dare i 5, a chiamare i nomi dei runners, a fotografare... Perchè non farsi convolgere? Perchè non partecipare a quello che tanto vorrei vedere da noi almeno una volta? E così da subito e d'istinto dentro anche noi ad urlare, a chiamare i nomi, a cercare gli italiani, a dare i 5, a fischiare. E' festa, in tutto e per tutto, la gente stringe la strada come nel ciclismo, la polizia continua a chiedere di stare sul marciapiede. 30 secondi dopo sei già sulla strada. Nel frattempo controllo che passi Kikko, è alto e lo dovrei vedere senza problemi, anche se in realtà sono tanti quelli alti e c'è una marea umana, forse non è così facile.
La maratona vista da qui dà un altro punto di vista, quello opposto al mio vissuto fino a questo momento. Vedi i sorrisi ebeti dei runners, leggi la contentezza e lo stupore. Vedi la paralisi emozionale di chi è investito da un tifo da stadio, pur non essendo un top runner, di chi è chiamato per nome senza essere famoso, di chi è supportato ed aiutato solo perchè partecipa e fa fatica!!! Lo vedi, e sicuramente anch'io avevo quella faccia nel 1992, davo i 5 e non capivo niente, era fantastico.
Poco dopo i primi
Vedo correre chi passa ad un ritmo che pare basso e di Kikko non c'è segno, l'avrò perso? Ci sono un po' di canotte gialle ma non corrono come lui. Eccolo! Lo chiamo, mi sente e ci scambiamo un five, io forse preso da un po' troppa foga glielo do bello secco.. ops, sorry Kikko, ma il momento ti carica. Devo averglielo dato proprio secco perchè i ragazzi al nostro fianco mi dicono "Hui, you know that guy isn't it?" ridendo... E' un fiume in piena che si ingrossa a dismisura, e il pubblico non smette di fare casino.
Il gruppo di Kikko...
Ci spostiamo a Central Park per vedere l'arrivo. Qui l'atmosfera è diversa, ci sono le transenne e non sei più così a contatto con i runners, non gli dai i 5 perchè alcuni li sbatteresti a terra, siamo al 40° passato, non c'è più molta lucidità nè freschezza muscolare. Ci sono i parenti dei partecipanti, c'è casino, chi corre lo apprezza ma non è come a Brooklyn, anche se rispetto alle nostre maratone siamo su galassie diverse. Vedo Kikko che corre un po' corto, (niente 5 stavolta...) non ho idea di che tempo si appresti a fare, vedo passare Sonz che invece corre un po' meglio. 
Vedo facce stravolte, gente in piena spinta (pochi) e gente forte camminare, con lo sguardo vuoto. se ti fermi vieni investito dagli incitamenti a proseguire, ci sei, manca poco, keep it up, keep going. Ti spingono a trovare quel che ti rimane e che non credevi di avere. Ti lasciano a bocca aperta, incredulo, così piacevolmente stupito da quel mondo, e ti chiedi sempre, ogni volta, da anni: perchè da noi no? Perchè?
Il pubblico a Central Park
Sono le 14 passate, l'appetito arriva e ci aspetta il brunch domenicale con i suoi pancakes, le uova con la pancetta, il succo d'arancia e il caffè.
Non ho provato tristezza o rammarico per la mia non partecipazione, ho provato gioia, come se avessi partecipato seppur in maniera diversa, ho assistito ad uno spettacolo che correndo non avrei vissuto, guardandomi intorno, per vedere come una città così frenetica si ferma ad applaudire.

Non sono triste per non aver partecipato e credo che in tutti questi anni di corsa sia la prima volta. C'è sempre no?

Sono famoso!
PS Rileggo ora. Ovviamente il buon Kikko ha fatto un tempone, e quando ho scritto che vedevo passare gente con ritmo apparentemente basso, erano approssimativamente sotto l'ora e trenta alla mezza... non avevo riferimenti miei, ma dopo che ti passa davanti Mutai che finisce NY in 2h05'...

22 commenti:

Diego ha detto...

Coinvolgente il tuo post ! Io amo la maratona !

theyogi ha detto...

mi spiace per te, ma tuo malgrado hai raccontato un punto di vista non meno divertente... dovrai tornarci!

teo ha detto...

Gran belle emozioni ci hai raccontato Oli!ciaooo

bressdicorsa ha detto...

BELLISSIME FOTO E RACCONTO...AZZ PERO' MUTAI POTREBBE ASPETTARE QUALCUNO?

Unknown ha detto...

belle foto, fantastico racconto.
SI, anche questo è sport

Unknown ha detto...

Non penso che correrò mai una maratona ma se dovessi farlo, grazie al tuo post farò un pensierino per New York.

Lucky ha detto...

però sei irriconoscibile nella foto! :-) ...

Mi hai fatto ripercorrere le emozioni provate nelle 2 maratone corse e poi MUTAI grande! L'ho seguito in TV, ma l'avevo visto dal vivo a Boston, il più forte in circolazione in questo momento!

Oliver ha detto...

Diego, anch'io la amo, ma è l'impegno che comporta che non voglio affrontare

Yo, per quanto mi piace quella città ci torno di sicuro

Teo, grazie

Bress, visti dal vero fanno impressione, corrono così facili che sembra lo possano fare tutti

Kaiale, a volte penso sia questo a portare lo sport un gradino più su

Father, se ti verrà voglia almeno ti sarai goduto lo spettacolo

Lucky Ho fatto la plastica... Era la mia terza volta e me la sono goduta

Alex B ha detto...

Reduce da una mezza in cui ho insultato personalmente, mentre ero in gara, gli automobilisti, ti invidio per avere visto un pubblico così partecipe... e anche per essere stato a NY a vedere dei mostri correre in quel modo che per noi è pura chimera!

Patty ha detto...

Sono contenta che ti sia divertito e fatto coinvolgere dalla situazione.........e come dici tu perchè da noi no?
Ci sarebbe da scrivere molto su questo punto!!!

Massimo ha detto...

Bello, alla prossima da protagonista

lello ha detto...

bel posto hai vissuto la maratona da un altro punto di vista..
basta maratone??????????

Master ha detto...

Un bel post veramente.
La maratona?
Attento, ne parli troppo bene ;)

francos ha detto...

Non avevo dubbi delle tue emozioni anche da spettatore, è veramente trascinante.

arirun ha detto...

e io che quando ho visto la neve settimana prima mi auguravo che non si corresse così nel 2012 ti potevi sfogare con gli altri ma hai trovato un bel punto di vista peccato il biglietto ti sia costato un po caro;(

Anonimo ha detto...

Un post degno di essere riletto per entrare nelle strade di NY non solo per correre!
Ciao.

Pimpe ha detto...

fantastico racconto ... hai letto perfettamente NY , da buon giornalista ;-)) a presto.

GIAN CARLO ha detto...

Il prossimo anno sei a quel via.... io ci scommetto

Oliver ha detto...

Squonimo, per certi versi è proprio un altro mondo, te l'assicuro.

Patty, ci vorrebbe un post lungo un km. Si, mi sono proprio divertito

Massimo, devo fare 2h05'??

Lello, per ora si, poi se mi indirizzo come vorrei vedremo, ma per almeno uno o due anni non se ne parla

Master Ma io non la odio, anzi, ha sempre il suo fascino, non ho voglia di affrontare la preparazione, la mia testa richiede altro.

Francos, grazie

Ari, un po' caruccio si, ma ne è valsa comunque la pena. Avessi dovuto fare il turista a Carpi non era uguale.

Emiliano, grazie. Se non ci sei mai andato, anche senza maratona, facci un salto, merita.

Pimpe, grazie

Janco, hahaha, non credo Janco, anche se non credo nel "mai". Per ora ho voglia di preparare altre gare che, in fondo, non ho mai preparato davvero. Voglio velocizzarmi, se poi parto davvero da una base diversa allora chissà, magari ci riprovo. Ma ci vuole un po' di tempo, e la voglia di prepararla soprattutto!

Unknown ha detto...

Grande Oliver, bel post(o) :D

insane ha detto...

Spero tu possa risolvere i tuoi guai Oliver.. il fatto di averne viste e corse tante,fin da ragazzo,ti permette di vivere quèsto momento con maggior distacco e razionalità,non ti serve la conferma che puoi correre una maratona..
In bocca al lupo! ;)

Marcaurelio ha detto...

Complimenti... NY e' irragiungibile ed e' come la mecca per gli arabi, una volta nella vita tocca andarci...!!