Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
Verdure: aglio, barbabietola, basilico, bieta da coste e da taglio, bietola, broccolo, carota, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria bianca, rossa, verde e bionda, cicoria catalogna, orchidea rossa e puntarelle, cipolla, costa, erba medica, fagiolo borlotto nano e rampicante, fagiolino, finocchio, fungo, grano saraceno, indivia riccia, lattuga romana, rossa e dei ghiacci, maggiorana, mais, melanzana, mentuccia, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, rapa, riso, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, seme di girasole, seme di lino, seme di sesamo, soia, spinacio, zucca, zucchina ibrida chiara e scura.
Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

martedì 30 novembre 2010

Ottimo allenamento e perchè no, ottimo dessert!

Domenica mattina, con calma, alzo la tapparella e fuori c'è una nevicata convinta e corposa. Uff... di correre continuando a scivolare non ne ho voglia, la neve dovrebbe smettere di cadere nel pomeriggio per cui rimando.
Bernacca stavolta ci azzecca e alle 15 esco di casa: fa un freddo porcone ma non nevica nè piove. L'asfalto è bagnato ma pulito, non mi resta che correre insomma!
Mi scaldo bene e parto col 5000: userò l'anello collinare da 4km e, per finirlo come si deve favorendo il 2000, mi tocca partire con 2km quasi di salita. Dovrei mantenere 3'50" di media ma la salita è salita, 3'55" il primo km, 4' il secondo poi si inizia a scollinare e nonostante la fatica riesco ad aprire la falcata e spingere. 2km a 3'45" aiutano a recuperare un po' la media, poi si ricomincia a salire e chiudo il 5000 in 19'18" (3'51"). Sono affaticato, dovrei fare il prossimo mille a 4'20" ed è in gran parte in salita, stento un po' a ripartire, non recupero ma dopo 500m inizio a stare meglio chiudendolo in 4'30", si scende, il 2000 viene anche "facile" rispetto al 5000 e lo faccio in 7'20", ormai sono rilassato, il peggioè andato e l'ultimo km è una passeggiata a 4'07". La testa quando si rilassa è capace di grandi cose. Finisco stanco ma contento, la media è stata buona sul collinare.
E ora? Come festeggio?
Nel resto del pomeriggio, scaldato dalla stufa a legna, mi rilasso in cucina: pane con il lievito madre, polipo con sedano, timo e noci, pere speziate al vino rosso e mi preparo una gran cena. Inizio con il polipo e il pane appena sfornato, accompagnandoli con un'ottima birra Triple belga, la Carolus. Di pane fresco ce n'è, di fame anche per cui, perchè non attaccare e finire anche un pezzo di salame di Varzi? C'è anche della verdura che mi passa via così, non me la ricordo; ho già in mente il dolce. 
Preparo uno zabaione profumato al marsala, fatto come si deve a bagnomaria, così diventa bello gonfio e leggero. Lo metto in due scodelline che appoggio sul piatto, scaldo appena le pere che taglio a ventaglio e sistemo sul piatto. Il vino rosso speziato dove ho cotto le pere (c'è dentro zucchero di canna, vaniglia, scorza d'arancia, anice stellato, finocchietto selvatico, cannella e chiodi di garofano) lo faccio restringere fino a che diventa sciropposo. Ne metto un pochino sulle pere, un po' di zucchero a velo, poca cannella in polvere a guarnire e, ma si, un bel bicchiere di passito di pantelleria, fresco da frigo!

Mica si corre solo per il cronometro...

venerdì 26 novembre 2010

...e il vento soffia in faccia la neve

Il signor inverno è arrivato in tutto il suo splendore, l'irreale silenzio che sentivo appena sveglio indicava solo una cosa: neve. E di fatti così era, non molta, già bagnata prima di pranzo, ma comunque neve e freddo sia oggi che domenica; domani forse una pausa di sole, ma il -4° previsto stanotte non lascia speranze.
Stamattina ho iniziato la nuova fase in palestra, grazie agli esercizi di Simo (balzi, skip, andature ecc ecc) che combino con il potenziamento più classico, entro primavera dovrei arrivare a correre la maratona entro le 2h10', forse 2h15'... Troppo ottimista?
Scherzi a parte, trovare ritmo e coordinazione non è per niente facile, la sensazione di essere un idiota nei movimenti era piuttosto viva, ma si impara. Certo li credevo meno faticosi, coordinazione e ritmo a parte, ad un certo momento i polpacci, i tibiali e le caviglie urlano. Non so come spiegare, sono delle sensazioni che danno fiducia, anche se il lavoro darà i suoi frutti tra qualche mese.
Domani riposo, ci vuole, ma domenica mi aspetta un bel lavoretto sul collinare, con ritmi meno intensi delle ultime volte ma devo un po' risintonizzarmi su certe andature. Mi aspetta questo: 2km risc. + 1x5000 a 3'50"' al km + 1000 a 4'20" + 1x2000 a 3'40" + 1000 a 4'10". 
9km frazionati e impegnativi, spero però che i ritmi non mi mettano in difficoltà tanto quanto le ultime volte. Vedremo, sperando non nevichi troppo.

giovedì 25 novembre 2010

Beffe del destino

Qualche anno fa, con grande ironia, si parlava dei pochi mesi che hanno negato il prepensionamento. Fastidioso, ma non lavoriamo in miniera o in un altoforno, si può anche sopportare. Due settimane fa la contentezza di esserci arrivato, di essere in pensione poco prima di Natale riempiva tutto, finalmente!
Ma il destino è beffardo, l'aneurisma ha deciso di scoppiare quella sera stessa; un malore, il pronto soccorso, il coma farmacologico. Stanotte hai salutato tutti senza neppure un risveglio. Cazzo!
Vedila così Marzio, ora avrai tutto il tempo che ti serve, ovunque tu sia, anche se non l'hai scelto, purtroppo. Come cantavano già anni fa i Rolling Stones: "You can't always get what you want", non puoi avere sempre quello che vuoi...

mercoledì 24 novembre 2010

Un po' di foto della prima campestre

Riscaldamento, con Patty, ancora ero lucido


Secondo giro, inizio a vedermi da fuori


Ultimo giro, la Clerici se ne va, la mia lucidità se n'è andata da un pezzo...


Almeno nel finale, un po' di dignità...

lunedì 22 novembre 2010

Montagne russe

La foto mi ritrae, pettorale numero 37, appena prima del mio ritiro alla fine del primo giro, metà gara. Quest'anno va' così, poco male. Lo ritengo comunque un anno molto positivo. In questo 2010 mi sono ritrovato in tante cose: come uomo, come atleta, come amico. Ho ritrovato motivazioni importanti e la voglia esplosiva di mettermi in gioco; ho trovato anche la voglia, e la forza di fare qualche conto, serio, con me stesso; rimasto lì in sospeso per troppo tempo. Ma a parole è sempre facile.
Gli ultimi 6 allenamenti li ho fatti sotto la pioggia, col freddo, qualche ricordino era prevedibile lo lasciassero. Infatti venerdì sera mi ritrovo con un bel raffreddore e l'impossibilità di respirare col naso. Niente malessere fisico per fortuna ma la parte naso-occhi-fronte era un disastro. Ho dormito male due notti proprio perchè non respiravo, tutto sommato però ieri mattina non ero uno straccio, stavo anche discretamente. Incrocio tra prima e dopo la gara Furio, Patty e Pimpe, poco convinti della gara con un clima del genere.
A Bogogno c'era lo stereotipo perfetto del "tempo di merda", pioggia, freddo, aria gelida, era quasi impossibile scaldarsi. Ci provo bello coperto, non mi sembrano male le sensazioni anche se mi sento un po' di fiatone. Arriva la partenza, mi accordo col mio amico Pietro Marzano di fare la gara insieme, rara possibilità perchè quando recupererà dall'infortunio lo vedrò col binocolo.
13km, un giro da 6km e mezzo da ripetere due volte. Si viene a sapere che, subito dopo il 1°km all'ingresso del golf c'è un tratto infangato di 250m e che i prati sono scivolosi e zuppi d'acqua. Si parte, i primi scappano subito, oggi c'è un parterre d'eccellenza sia maschile che femminile, e finalmente rientra alle gare anche la mia amica Simo, dopo un infortunio rognoso. Il tratto di fango che arriva subito è tremendo, le scarpe da gara sono due pattini, il fango ai lati è bello spesso. Gente che bestemmia, chi mi manda gentilmente a fare in culo urlando il mio nome (quelli a cui ho proposto la gara...); dopo 250m si entra nel Golf Club di Bogogno e inizia la stradina asfaltata.
Non ci sono pozzanghere, ci sono dei laghi impossibili da evitare, dentro diretti fino alle caviglie. Il percorso si rivela subito più duro di quel che ricordavo, curve continue e saliscendi impegnativi. Passo al 2°km in 7'50" con un impegno fisico che mi pare stia diventando troppo elevato, mi preoccupo però solo di seguire Pietro e di stare attento a dove metto i piedi. Arriva una curva a U, il gruppetto con cui sono "spinge" per tagliare dal prato, io eviterei volentieri, si rischia di cadere per risparmiare 3m, ma il gruppo spinge. Non faccio in tempo a pensare di stare in piedi, come appoggio la scarpa sull'erba mi ritrovo disteso sul fianco sinistro. Bene.
Inizia una salita impegnativa e io ho il cuore in gola, non respiro, provo a resistere, finisce la salita e i battiti non scendono, non respiro a sufficienza e devo rallentare, non ho scelta, la mia gara finisce qui. Mi demotivo, avrei voluto un'altra gara, ma non ci posso fare niente.
Rallento vistosamente corricchiando fino alla fine del giro. A questo ritmo guardo bene il percorso che è davvero impegnativo. Nonostante le asperità i primi passano al primo giro in 20'44" (3'11" al km)... Arrivo al traguardo, tolgo il chip e inizio a gelare, fa molto freddo ed essere bagnati con il vento non aiuta. Mi cambio in auto, incasinandomi parecchio per togliere gli indumenti bagnati che non scorrono. Riesco finalmente a mettermi qualcosa di asciutto, esco dall'auto per allacciarmi le scarpe, chiudo la portiera per prendere qualcosa dal baule e sento "tlac". Nooooo, la macchina si è chiusa, guardo nell'abitacolo e la chiave è lì, sul sedile... devo avere inavvertitamente premuto qualche pulsante. Niente da fare, tutti gli sportelli chiusi.
Chiamo a casa, abito vicino per fortuna, facendomi portare la chiave di scorta. Sono quasi congelato, riapro l'auto, col freddo i pistoni idraulici scorrono faticosamente e così apro il baule, mi giro a prendere il cappellino e "sbam!", una legnata in fronte col portellone del baule rimasto aperto a 3/4. Un minuto buono di dolore intenso e smarrimento, con tanto di bollo gonfio sulla fronte come quando ero piccolo. Starsene a letto oggi no?
Raccolgo i miei amici e compagni di allenamento milanesi che hanno gareggiato in trasferta. Sono tutti infreddoliti. Si pranza da me, tra garegianti e familiari siamo "solo" in 25, ma giù in taverna si sta quasi comodi e ognuno ha portato qualcosa. L'ottima compagnia, il buon cibo e il buon vino fanno dimenticare la gara, le botte e il freddo. Per le competizioni si guarda avanti, la prossima gara è sempre quella giusta!

giovedì 18 novembre 2010

Dedicato a...

...due amici che stanno rincorrendo i loro sogni. Buena suerte!

lunedì 15 novembre 2010

La frase è sempre quella!

Ogni prima campestre della stagione, ogni volta a metà gara il mio cervello mi chiama e fa: "oh, me la ricordavo faticosa, ma così no!". Anche questa volta non è stato diverso. Giornata grigia ma senza pioggia in quel dell'agriturismo D'In Prè a Borgoticino, non distante dal Lago Maggiore. Arrivo con anticipo per iscrivermi e per scaldarmi con calma, visionando il percorso. La prima persona che incontro è Patty, la saluto e vado ad iscrivermi. 
Sono tre giorni che non piove e mi auguro che il fango si sia compattato. Dopo 300m di riscaldamento visionando il percorso, sento cambiare il rumore delle scarpe che passa da "toc" a "ciac"... mi sbagliavo, c'è fango... Completo l'anello di 2300m da ripetere tre volte; il 1° km si volge in un pratone avanti e indietro, un classico, con un pezzo di salitella ripida e ripidissima discesa che entra ed esce dal bosco. Il fango è tutto qui, una striscia trasversale lunga 30m e larga quanto il prato. Nel primo km ci si entra per circa 5 volte. 
Il secondo km è più asciutto, si passa in un boschetto con curve e contro curve molto secche, si entra in una cascina, si scende e si attraversa un ponticello, si entra in un prato un po' sconnesso per 400m circa fino a rientrare nel boschetto con una salita spacca gambe. E' come salire al piano superiore nel giro di un metro e mezzo. Qualche curva e si rientra nel pratone. Durante il riscaldamento mi sento bene, le gambe sembrano reattive. Ritrovo Patty e ci facciamo il secondo km insieme, il percorso non è facile e il terzo giro sarà tutto da gustare.
Chiodate, maglia intima a mezza manica, canotta e pantaloncini, il kit del cross è completo. Mi posiziono alla partenza, vedo che c'è un sacco di gente (330 persone) e anche tanti forti che vogliono aprire la loro stagione invernale. Mi presentano anche due ragazzi nuovi della mia società, l'Atletica Palzola, dicendomi che sono abbastanza forti, uno soprattutto.
Via! Solita partenza a razzo, il passaggio nel fango è tutto fuorchè agevole, mi rendo subito conto che la leggerezza non fa parte di me oggi ma mi adeguo. Avanti e indietro, dentro e fuori dalla fanghiglia e dentro il bosco. Temo la ripida discesa per il traffico, ma passa via bene. Il tempo non conta nei cross ma sono curioso e al primo mille segno 3'58", con la fatica di un 3'30"... E via, curve, contro curve, ponticello, prato e salita che però passa discretamente, si torna nel prato e nel fango. Sono al fianco della seconda donna, Cristina Clerici della Comense, un po' avanti io, un po' avanti lei. Quando si rientra nel prato il fango, attraversato da 300 atleti e dall'orda dei primi, è ben poco accogliente. Si formano buche, effetto ventosa, si sprofonda anche stando a lato.
Io e la Clerici sempre lì ma fatico, la frase del cervello arriva in questo momento. Anche la salita del 2°km la sento molto di più e ci portiamo verso l'inizio dell'ultimo giro. Cristina va', io provo a seguirla ma per poco, si allontana quei 100m che non riuscirò più a recuperare. Sono in affanno, le gambe non ci sono più, mancano di forza. Cerco di non farmi superare ma in 3 o 4 vanno. Passo il fango maledicendolo, passo il 2°km maledicendo la salita e arrivo nel prato, ultimi 300m. Mi affianca uno dell'Onda Verde e non voglio, non posso farmi sorpassare ancora. Mi attacco dietro e inizio la volata che vinco per la punta del naso, forse anche meno. 43° e 17° di categoria, fisicamente morto.
Vedo quelli della mia società, siamo presenti in 5 oggi e io arrivo... quinto! Fantastico risultato, non si può che migliorare. In più quel nuovo iscritto che mi hanno indicato come abbastanza forte è arrivato 5° assoluto, senza nemmeno le chiodate... mavvaff... Le classiche sensazioni post campestre insomma, tutto nella norma. 
Bella gara, bel posto, non sono molto contento del calo di forza ma siamo solo all'inizio. Ce ne sono molte altre per migliorare.

venerdì 12 novembre 2010

Fangazza mon amour

Ci siamo, domani si battezza la stagione del cross 2010/2011! Primo dei 5 cross che vorrei fare da qui alla 5 Mulini del 6 febbraio 2011. Domani si correrà a Borgo Ticino sulla classica distanza dei 6km, prima tappa del Poker del Cross Novarese. 
Previsioni meteo senza pioggia, partenza ore 15,15; quindi sveglia con calma, colazione regolare, gli ingredienti giusti per fare o provare a fare una buona gara. Corsa sull'uomo e non sul tempo, come ogni campestre dove il crono è assolutamente relativo. 
Mi immagino già quel sapore metallico in bocca tipico da acido lattico elevato e quei dolori dei giorni dopo tipici delle scarpe chiodate. Però che fascino, che bellezza, che vivacità hanno le gare di cross! Si corre in maniera totalmente differente, a volte sembra una competizione  più cruda, e forse proprio qui sta il fascino. Oltretutto si arriva a marzo con le gambe più forti, più reattive.
Non mi resta che iniziare e non vedo l'ora di correre domani, anche se le gambe non le sento freschissime; lo saranno di più domenica prossima a Bogogno. Questo l'elenco gare che dovrei affrontare da qui alla 5 Mulini, che quest'anno per chi non lo sapesse, è anche Campionato Europeo di Cross:

13/11/2010 1ª tappa Poker Cross Novarese, Borgo Ticino (NO)
21/11/2010 Golf Road Race, 13km competitiva, Bogogno (NO)
12/12/2010 In Gir A La Cava, 10k competitiva, Zeloforamagno (MI)
26/12/2010 2ª tappa Poker Cross Novarese, Bedisco di Oleggio (NO)
06/01/2011 CAMPACCIO 54ª Edizione, San Giorgio su Legnano (MI) già iscritto
15/01/2011 3ª tappa Poker Cross Novarese, Cameri (NO)
06/02/2011 5 MULINI, 79ª Edizione, San Vittore Olona (MI) già iscritto
13/02/2011 Pu.Ma Ten, 10k competitiva, Casorate Sempione (VA)

mercoledì 10 novembre 2010

Metti un finocchio a cena...

Cliccando sul banner avete la possibilità di aderire a questa iniziativa del blog della Gaia Celiaca, contro l'omofobia. Trovo questa iniziativa semplice, significativa e dotata della giusta ironia. Augurandomi che sia solo l'inizio. 


Ricetta mooooooolto semplice

Finocchi in pinzimonio
Pulite e tagliate a fette alcuni finocchi. 
In una ciotola emulsionate sale, poco aceto, pepe nero, poco peperoncino, erbe aromatiche a piacere e olio extravergine. Lasciate insaporire qualche minuto il pinzimonio quindi intingetevi avidamente i finocchi. Buon appetito!

Metti un finocchio a cena

L'opinione dell'organizzatore

Questa sera suona il telefonino, numero non memorizzato. Rispondo incuriosito. "Pronto?" "Buonasera, sono Orfeo Pettinaroli, l'organizzatore della Pella-Orta, presidente del Circuito Running". Inizia così il bel confronto che vi descriverò, ma andiamo con ordine.
All'arrivo della Pella-Orta, precisamente all'ingresso dei locali adibiti a spogliatoi, ci viene consegnato il pacco gara dietro presentazione del pettorale. Lì per lì l'opinione comune è stata quella di un pacco gara un po' così, scarno. Ma poi ci si ragiona, ci si deve ragionare anche solo per non fare le pecore e avere un'opinione propria: il mio ragionamento nasce (anche) dal fatto di aver organizzato, anni fa, corse non competitive (senza dubbio di livello più basso di questa gara); beh, vi assicuro che le cose da gestire erano davvero tante e considerevole l'impegno in quei giorni, soprattutto se si vogliono fare le cose per bene.
Allora ieri sera mi è venuta l'idea di scrivere una mail all'organizzazione della Pella-Orta, mail che ho scritto volutamente e leggermente provocatoria per cercare di suscitare una risposta, o meglio di avere un confronto con l'organizzatore, di ottenere la sua versione dei fatti da pubblicare sul blog. Sono anni che non si vede un confronto serio in politica; almeno in questo ambiente perché non provare a stimolarlo? Si può crescere tutti, no?
E così appena dopo cena arriva la telefonata. Orfeo parte subito alla carica, un po' piccato perché sembrava volessi svilire il suo impegno subordinandolo ad un pacco gara; ma non è così e dopo qualche minuto, durante il quale non riesco in nessun modo ad interromperlo, inizio a spiegargli il perché della mia mail.
Dico subito che Orfeo ha deciso di non scrivere, preferisce non accusare né difendersi, convinto che chi vuol capire ha capito gli sforzi fatti. E' contento di come sia uscita la gara, soddisfatto del ritorno di consensi dopo l'impegno profuso; ma ha voluto telefonarmi per spiegare cosa c'è dietro una corsa come la Pella-Orta. Per chiarirci subito ed evitare che la telefonata degeneri inutilmente, gli spiego che io stesso sono contento della sua gara, ha un bel percorso, è stata ben organizzata, ha retto egregiamente il maltempo e il servizio non ha fatto una piega. Gli spiego anche che la mia idea è quella di avere un confronto con lui da pubblicare sul blog, con l'unico fine di avere anche il punto di vista dell'organizzatore, le sue idee, i suoi problemi, le sue proposte così da chiarirci le idee un po' tutti. Ne è uscito un quadro curioso.
A volte chi gareggia tende a dare molte cose per scontate, non valutandole in termini di costi; la gara viene apprezzata perché ti danno tanta roba nel pacco finale o al ristoro, tralasciando spesso di valutare cosa, di più concretamente legato alla gara, l'organizzatore ha saputo offrire. 
Ho negli occhi l'assalto al ristoro finale della Stramilano dei 50.000, con gente che porta via 5, 6 o più bottigliette di Gatorade o acqua o Powerade o barrette o frutta o gadget o quel che è; un assalto alla diligenza gratuito e ingiustificato, tale da lasciare senza roba da bere né da mangiare chi arriva dalla mezza competitiva. Forse qui la pecca dell'organizzatore è il non mettere delle guardie armate...
Personalmente ho i cassetti che debordano di maglie tecniche, ho un sacco di roba da mangiare e il pacco gara ha un interesse relativo per me. Voglio poter scegliere gare ben organizzate, dal percorso alla sicurezza, dall'assistenza ai servizi. Queste sono le cose che fanno la differenza dopo tanti anni di corsa.
Orfeo mi spiega che nei costi della gara ci sono i parcheggi (a Orta sono cari, ma compresi nell'iscrizione), il battello che ti porta alla partenza (compreso nell'iscrizione), i costi per il piazzamento del gonfiabile e le transenne alla partenza, il medico e l'ambulanza, i ristori, il numero di persone adeguato a coprire tutti i punti del percorso (quasi mai bastano i volontari), i camion che portano le sacche all'arrivo, i costi per piazzare la struttura d'arrivo in piazza a Orta, il materiale nel pacco gara, i pettorali, i premi sia in soldi che in materiale tecnico per i classificati assoluti e le varie categorie master, la mancanza di sponsor corposi, il mantenimento e rinnovamento del sito internet, la stampa dei volantini, i vari permessi comunali e mi starò dimenticando qualcos'altro del lungo elenco che mi ha fatto. C'è stata anche qualche brutta sorpresa come costo extra, esagerato devo dire, ma dettagliarlo gli creerebbe solo polemiche inutili. L'anno scorso ha finito in perdita, quest'anno non se lo voleva permettere (e nessuno di noi credo lavori per la gloria). Mi ha parlato anche di numeri: con meno atleti l'organizzazione di una gara del genere è più facile ma rischia di non stare in piedi, con più atleti la gara vive ma i costi complicano le cose (ad esempio trovare luoghi o strutture adeguate e capienti). Se vogliamo aggiungere l'impegno e la fatica fisica dei 4 giorni precedenti la gara credo che il quadro possa dirsi completo.
Non voglio fare un monumento ad Orfeo, ci sono anche altri organizzatori bravi e appassionati come lui; semplicemente non trovo corretto criticare senza un fondamento, senza il famoso contraddittorio. La passione di chi corre è viva anche grazie allo sforzo di chi organizza. Sono contento mi abbia chiamato e lo ringrazio, spero di aver riportato correttamente la nostra telefonata. 

Non ci posso fare niente, per crescere un po' tutti, il confronto è la mia via preferita. 

Per correttezza incollo qui sotto la mail inviata ieri:
Buonasera,

mi chiamo Oliviero Giberti, ho partecipato alla Pella-Orta di ieri per la prima volta. Bel percorso, ottimi ristori e anche l'organizzazione non mi pare abbia avuto pecche per cui, fin qui complimenti. La pioggia è sempre il punto di verifica di una buona organizzazione e mi pare siate riusciti ad affrontarla egregiamente. Mi chiedo solo, e vi assicuro che se lo sono chiesti in tanti ieri, ma con 12 euro di iscrizione non si riusciva a fare qualcosa di meglio per il pacco gara? E' apparso misero in rapporto al costo di iscrizione.

Ve lo scrivo non come critica fine a sè stessa, corro da più di vent'anni, non scelgo le gare per il pacco all'arrivo, ho mucchi di maglie tecniche e non muoio di fame per fortuna; le gare le scelgo per il posto, per l'organizzazione e in funzione ai miei programmi. Però ultimamente i costi sono lievitati e non sempre appaiono giustificati, soprattutto quando si va a vedere il premio finale. So che la Fidal ci mette del suo, so che organizzare costa e che (avendolo fatto anch'io a più bassi livelli) le cose da sistemare sono tante. Ma davvero l'unica strada è questa?

Mi farebbe piacere avere il vostro punto di vista, mi piacerebbe anche pubblicare sul mio blog questo "botta e risposta" che credo possa essere utile a tutti, a chi corre e a chi organizza per avere un'idea più chiara della situazione. Del resto corriamo e organizzate per passione, se si cresce tutti ne vale la pena.

il mio blog è questo http://corridigusto.blogspot.com/

Distinti saluti
Oliviero Giberti

PS Grazie a Patti, la prof di casa, per la preziosa sistemazione della punteggiatura

lunedì 8 novembre 2010

Pella-Orta, good job!

Il meteo non ha fatto sconti ieri in quel del Lago d'Orta, umidità alle stelle e pioggia battente fino a metà gara, hanno accolto i 600 partecipanti alla Pella-Orta San Giulio, 14,6km in riva al lago che bissano il pessimo meteo dello scorso anno.
Arrivo a Orta per tempo, prendo il battello per Pella e la pioggia inizia ad intensificarsi, in zona partenza la gente è stipata in ogni luogo che dia riparo. Io trovo posto, con un altro centinaio di runner, sotto il gazebo di un bar. Mi copro per il riscaldamento e verso le 8,50 mi faccio un 20' tranquilli. E piove. Torno, mi cambio, un po' di crema riscaldante sulle gambe e sono pronto per l'ultima fase del riscaldamento, poca corsa ancora, stretching, qualche allungo. Mi posiziono sotto il gonfiabile in attesa della partenza, sono nelle prime file, ma non davanti dove ci sono i motorini umani. Pimpe, con il quale mi vedrò a pranzo non l'ho ancora notato. Alle 9,35 si parte, forte come sempre e sono subito in dubbio, sento di andare forte ma davanti c'è un sacco di gente.
Passo al 1°km in 3'28", a questo ritmo non arriverò mai a Orta quindi rallento un poco, a occhio sarò 50°... ma dove vanno tutti? Mi è già chiaro che il podio di categoria oggi è impossibile. Mi stabilizzo su un più consono 3'40" e si forma un gruppetto di 6 persone tra cui la prima donna. Ci accompagniamo fino a Gozzano, passando insieme tutti i saliscendi e lo sterrato sconnesso. Il gruppo non numeroso facilità il passaggio nei punti difficili per i sassi, le radici, il fango e le pozzanghere enormi, si riesce a vedere bene dove mettere i piedi ma si fatica a spingere.
Passo al 7° in 26'33" (3'47"), la media tra fango e saliscendi è salita. Arrivato al Lido di Gozzano si curva seccamente a destra e inizia la prima salita importante di quasi 1km. Qui nonostante l'impegno perdo contatto con il gruppetto che, inevitabilmente, si sfalda. Arrivo in cima alla salita in ritardo di un centinaio di metri convinto, proprio così, di recuperarli in discesa dove rendo certo di più. Il km in salita passa in 4'05" e inizio subito a spingere nella lunga discesa successiva, nonostante il 3'25" al km e il sorpasso a uno del gruppetto, gli altri mantengono il distacco e addio sogni di recupero. Vengo raggiunto anzi, da altri due e mi attacco a loro. Passiamo al 10° in 39' netti (3'53") e il ritmo inizia ad aumentare. Riesco a tenere e reagire, uno dei due molla e immagino di controllare l'altro nell'ultima discesa. A occhio è un MM40 come me. Non tengo però conto della seconda lunga salita dal 12° al 13° km, lì lo vedo allontanarsi, piano piano e inesorabilmente. Non tengo il ritmo, non rallento ma non riesco ad aumentare come lui.
Finisce l'ultima asperità e mi butto a capofitto in discesa, manca 1km e mezzo. Quello che rimane viene speso, non sorpasso nessuno nè vengo raggiunto e chiudo ancora in buona spinta in 56'32", 37° assoluto a 3'52" di media. L'anno scorso il 3° MM40 aveva fatto 59' e passa, lecito sperare, ma chi vive sperando...
Mi cambio per scaldarmi un po' (scopro stamattina di aver dimenticato là kway e cappellino, amen) e attendo la classifica. Eccola arriva! Sono, vediamo un po', sono.... nono!!! Con un perfetto inglese dico tra me e me "staminch...", il primo dell'anno scorso è quinto, il primo mi ha rifilato quasi 5'30" e il terzo 4'30", insomma chapeau! 
Ci avevo sperato ma questi non sono i miei tempi, troppo forti. Sono contento lo stesso, il ritorno alle gare mi ha dato sensazioni diverse dalla Djten, molto più positive in termini di forza e reattività ma le salite, ahimè, non sono proprio il mio pane, almeno non quelle così lunghe, anche se come sempre ci si può lavorare.
Dopo la gara vedo Pimpe e mi aggrego a lui, sua moglie e sua figlia Sofia, un folletto simpatico e sorridente come il papà. Ci sono anche il Moretz e Stefano. Doccia gentilmente offerta da casa Pimpe e via a pranzo in Val Strona. Ottimo cibo, ottimo vino e ottima compagnia, con anche qualche piacevole visita a sorpresa nel ristorante! Insomma, una gran bella giornata alla faccia della pioggia!
E ora si pensa a sabato, prima campestre della stagione!

PS Ho scritto una mail agli organizzatori della Pella-Orta, in merito ad una diffusa senzazione tra i partecipanti che costo dell'iscrizione e pacco gara non fossero in sintonia. Mail educata oviamente, gli ho fatto anche i complimenti perchè credo che, comunque sia una bella gara, ben organizzata. Ma lo trovo un modo utile per avere il punto di vista di un organizzatore, per crescere un po' tutti ed avere consapevolezza. Quando e se, spero, mi risponderanno, pubblicherò il tutto.

sabato 6 novembre 2010

Si torna!

Le vacanze sono finite direbbe qualcuno. E ne sono contento, dopo una DjTen corsa così così più di un mese fa, dopo aver iniziato il potenziamento in palestra e un mese di allenamenti abbastanza impegnativi, sono curioso di vedere domani alla Pella-Orta San Giulio cosa combinerò. 14,6km con qualche saliscendi, gara non facile ma nemmeno durissima, 600 partecipanti in un contesto paesaggistico meraviglioso. Peccato le previsioni diano pioggia. Tra i partenti quel folletto del Pimpe con cui dividerò il post gara con altri amici. Se qualche altro blogger partecipa che si faccia avanti poffarbacco! A domani per le news dal lago.

venerdì 5 novembre 2010

Buonumore dall'alto

Pacchetto sicurezza: lotta dura alla prostituzione... questo Governo???? Lui????? 

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...buona questa...

giovedì 4 novembre 2010

Quanto li ho adorati

The Smiths: Morrissey la voce, Johnny Marr alla chitarra; un binomio clamoroso, esagerato, arrogante, ambiguo. Arrogante la voce e la personalità di Morrissey, sottotitolata dalla chitarra sottile e insistente di Marr. Quanto li ho ascoltati, torno a trovarli di volta in volta ma oggi, caso vuole, mi han fatto una sorpresa per radio.

lunedì 1 novembre 2010

Non sempre si può vincere ma...

...la gara di pizza si!!! E che scherziamo?? L'allenamento è andato così così ma sul resto mi sono difeso egregiamente. Con ordine. Sveglia ore 8, pioggia forte e freddo, colazione leggera pro allenamento, finisco l'impasto della pizza, iniziato prima di andare a dormire la sera precedente, cazzeggio quel tanto che basta e alle 10,15 inizio l'allenamento. Piove forte, impossibile evitare le pozzanghere sull'anello da 4km che vedrà svolgersi il mio allenamento. Un po' rassegnato e un po' "preoccupato" da quello che mi aspetta, parto per il 6000 collinare a 3'40".
Primo km in parziale discesa e secondo in leggera discesa, non riesco a scendere sotto i 3'50" nonostante l'impegno ed è un segnale chiaro, inizia la salita e le gambe protestano con vigore, i bicipiti femorali ringhiano, e ogni variazione di pendnza mi imballa. i 2km in salita passano in 3'55" e 4'05", restano i due in leggera discesa ma non riesco comunque a scendere oltre il 3'47", chiudo con un faticoso 22'57" (3'50"), il mille a 4'10" passa e il 4000 inizia con la salita.

Capisco subito che devo condividere l'allenamento con la stanchezza, è l'ultimo giorno di carico e quel carico si sente tutto. 4'05" il primo km e via così, le gambe non spingono e decido che finisco l'allenamento, con che tempi lo vedrò alla fine, l'importante è farlo. Chiudo il 4000 in 15'48" (3'57"), contento solo perchè davanti ho ancora solo 4km da fare, parto per il 2000 e con tutto l'impegno arriva un 7'47" (3'54"). Il freddo e la pioggia convincono il mio intestino a farmi deviare verso casa, saltando l'ultimo km a 4'10", ma per l'urgenza forse l'ho fatto anche più in fretta... Nonostante tutto sono soddisfatto, l'ho tenuto seppur con tempi più alti. Era facile mollare e tornare a casa a metà allenamento, non correvo bene, ma ho allenato la testa e questo mi basta.
Goduriosa doccia calda e via, il forno a legna dei miei amici mi aspetta, accoglierà 14 pizze (di cui 3 decreteranno la mia vittoria, soprattutto la 4 formaggi bianca) e ben 6 pani, 6 filoni belli grossi (2 di farina integrale, più corposi e pesanti; 4 di grano duro e manitoba, leggeri e goduriosi). Nell'attesa delle lievitazioni varie ci siamo dedicati anche ai croissant sfogliati, così per non farci mancare niente.

Il pane faceva talmente gola che alle 23, appena sfornato, ci siamo gettati sul tipico menù da altleta: pane caldo cotto a legna, salame, gorgonzola, salsa verde e vino rosso. Verso mezzanotte e mezza invece sono arrivati i primi croissant, buoni pure quelli ma un po' troppo grossi e di cottura complicata. Ma secondo voi, ne è avanzato qualcuno? Nelle foto i risultati della giornata.
Tra l'altro, ringrazio i nostri amici Izio e Cinzia che ci hanno ospitato e accudito da mezzogiorno alle 3 di notte, le lavorazioni, le lievitazioni e le cotture hanno dilatato i tempi senza controllo...

Assecondando la richiesta di Tosto nei commenti, ecco la ricetta del pane, fornita gentilmente da Adelia e che riporto pari pari con copia&incolla.
Per quanto riguarda pizza e croissant cliccate sui link.

Pane col lievito madre – Ricetta di Adelia

400 gr di semola rimacinata o farina 0
200 gr di manitoba
100/150 gr di lievito madre
350/400 ml di acqua tiepidina
un cucchiaino di malto
un cucchiaio di strutto o due di olio EVO
un cucchiaino di sale fino (dipende se ti piace più o meno salato, comunque normalmente il sale è il 2/2,5% del peso della farina, in questo caso 12/15 gr.)

Nella ciotola dell'impastatrice prima fai il lievitino: con "la foglia" sciogli il lievito madre con 300 ml di acqua e il cucchiaino di malto, poi unisci 300 gr di farina e quando è ben amalgamata lasci gonfiare (coperta con la pellicola) per circa 90' o comunque fino a che vedi le tipiche bollicine del lievito.

Metti il gancio e a velocità 1 aggiungi il resto della farina e dell'acqua, quando è ben impastato metti lo strutto o l'olio poco per volta fino a che si assorbe e con l'ultimo pezzetto di strutto (o cucchiaio di olio) metti il sale. Aumenta la velocità a 2 e fai lavorare fino ad incordare l'impasto.

A questo punto ho messo l'impasto in forza facendo una bella palla e l'ho fatto lievitare coperto nella sua ciotola fino al raddoppio. Dopo circa due ore era già bello gonfio. L'ho steso sulla spianatoia, infarinata con un bel po' di semola, appiattendolo con le mani, ho dato una piega a tre e poi senza incoporare aria ho dato la foma di una pagnotta un po' allungata. Ho coperto e fatto rilievitare per altri 90' circa.

Ho acceso il forno a 230, ho infornato per 30' poi ho abbassato a 200° per altri 30'. Ovviamente questi sono i tempi del mio vecchio forno, tu controlla con il tuo. Quando è cotto, l'ho avvolto per 5' in uno strofinaccio pulito e poi messo su una gratella a freddare.