Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
Verdure: aglio, barbabietola, basilico, bieta da coste e da taglio, bietola, broccolo, carota, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria bianca, rossa, verde e bionda, cicoria catalogna, orchidea rossa e puntarelle, cipolla, costa, erba medica, fagiolo borlotto nano e rampicante, fagiolino, finocchio, fungo, grano saraceno, indivia riccia, lattuga romana, rossa e dei ghiacci, maggiorana, mais, melanzana, mentuccia, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, rapa, riso, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, seme di girasole, seme di lino, seme di sesamo, soia, spinacio, zucca, zucchina ibrida chiara e scura.
Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

martedì 20 dicembre 2011

Poca sensibilità

Sarà meglio che torni a scrivere di corsa, che poi mi sgridano...

Ormai sono quasi 4 settimane che sono rientrato dall'infortunio, la fatica del rientro è sempre peggio di quel che ricordavo, l'età dilata un po' i recuperi e quindi, in certi momenti, la fatica sembra abnorme. Ma sono sensazioni non così reali, è uno strano meccanismo che necessita di tempo per sbloccarsi, per ritrovare fluidità e armonia.
Così ti ritrovi a correre male, rigido, pesante e fai tempi che non corrispondono alle pessime sensazioni che provi, altre volte è l'esatto opposto, non riesci a schiodarti da tempi mediocri e ti pare di correre a 3'30"...
E' la sensibilità al ritmo la cosa che ho perso maggiormente, non era così difficile partire al ritmo che mi serviva ma ora sembra impossibile, non riesco a capirlo, soprattutto nei recuperi a ritmo, o vado troppo piano o troppo forte e non c'è ancora verso di tararsi correttamente. 
Oggi ad esempio, facendo un 2000 alternando 200m in 42" e 200 in 55", in questi ultimi ho davvero faticato a trovare la cadenza esatta, sballando anche di 8" in 200m! Un disastro... non che i 200 veloci siano stati encomiabili, giovedì scorso li correvo, alternandoli ai 400, in 39"/40", faticavo si ma in linea col tipo di lavoro, oggi per portare a casa quei 42" mi sembrava di fare la gara della vita... 
Chiudo con un 2000 filato in pista, passo al 1000 in 4'08" e sono in difficoltà, poi mi affianca il mitico Bruno e chiudo il 2° mille in 3'48", facendo il 2000 in 7'50". Mah, quel secondo mille non corrisponde affatto alle sensazioni, però arriva così, mistero...
Insomma, nonostante l'alternanza delle sensazioni direi che sono in pieno recupero; il freddo, come aveva previsto il fisio, mi fa tornare un po' di fastidio al bicipite femorale ma è sotto controllo. Mi spiace affrontare le campestri in una condizione così, minima, me le sono immaginate diverse, ma tant'è, un po' di tempo ce l'ho ancora e per questa primavera, se non ci saranno altri intoppi, i tempi saranno diversi.

Si rientra insomma, lunedì 26 prima campestre dell'anno a Bedisco di Oleggio, scarso di forma e carico dal binomio pranzo-cena di natale farò un figurone, di m...

Tanti auguri a tutti! 
Credenti o meno godetevi queste feste, che ne abbiamo tutti bisogno

lunedì 19 dicembre 2011

Dolcetti di Natale: scorze d'arancia candite

Siccome nelle feste non si mangerà niente, non si berrà niente, nessun dolce, nessun aperitivo nè piatto calorico allora beh, perché non prepararsi questo dolcetto facile facile? Dimenticatevi i canditi industriali che trovate nei dolci confezionati, questi sono un'altra cosa, ve ne accorgerete al primo assaggio. 
Ci vuole davvero poco, leggete:

Anzitutto, ringrazio questi due blog: questo e questo per le foto, trovate casualmente da google immagini, che ho preso rigorosamente in prestito, appena le ho pubblico le mie, grazie.

Ingredienti:
- Arance non trattate, dalla buccia spessa
- Acqua fredda
- Zucchero semolato

Procedimento
Sbucciate le arance con un coltello, lasciando la scorza a grossi spicchi. Successivamente tagliate questi spicchi in strisce larghe mezzo cm, io le tagli anche a metà, rendendole lunghe 5cm circa, ma c'è chi le preferisce a tutta lunghezza.


Mettetele in una pentola e copritele di acqua fredda, portatele ad ebollizione, spegnete e scolatele.

Ripetete questa operazione tre volte, sempre partendo da acqua fredda portata ad ebollizione con le scorze, serve a togliere l'amaro.

Dopo la terza volta, quando le avete scolate, pesatele. Mettetele nella pentola con lo stesso peso di zucchero (senza acqua stavolta). Accendete il fuoco e continuate a mescolare fino a che, una volta sciolto, non lo avranno assorbito, senza farle bruciare.

Mettete le scorze calde (e appiccicose) su una gratella e fatele raffreddare. 

Una volta fredde giratele nello zucchero semolato e mettetele in un contenitore ermetico.


Durano a lungo, sono più buone 3 o 4 giorni dopo averle fatte, peccato che, solitamente, non ci arrivano...

mercoledì 14 dicembre 2011

Carburante nobile

Quante volte abbiamo alimentato la nostra fame di corsa con l'immaginazione e i sogni? Quante volte correndo abbiamo sperato, voluto e desiderato che quegli stessi sogni ci facessero compagnia? Quante volte, durante le fatiche intense degli allenamenti, la testa si è spostata su queste due sorelle e, d'improvviso, la fatica è sparita? Quante volte abbiamo fatto passi inimmaginabili, pieni di paure e di dubbi, solo perché il sogno e l'immaginazione ci hanno spinto a farli, ignorando ogni barlume di razionalità?

Credo che esistano pochi carburanti nobili quali i sogni e l'immaginazione, queste vie privilegiate per cercare il meglio di noi stessi (a volte magari il peggio, quando diventano cieca ambizione), per portare a termine quel che pochi ci credevano capaci di fare, quel che noi stessi a volte immaginavamo arduo, se non impossibile. In questo periodo la mia testa è in fermento, bolle di cose, di intenzioni, di immagini, di sogni ed è quasi difficile capirli, delinearli. E' come un lievito appena immesso in un impasto, in un mosto, che inizia a cercare zucchero per dare vita alla fermentazione. E'... inebriante!

Di questa vitalità, non solo legata alla corsa o meglio, della quale la corsa è solo una delle tante facciate, ringrazio i miei soci birrificatori: Giangi, Visco e Frizzi. La loro idea di iniziare a fare la birra mi ha colto di sorpresa, ho accettato volentieri e si è rivelata un innesco micidiale, tant'è che mi è addirittura tornata la voglia di studiare! Siamo in un periodo, più generico, di grande instabilità, di fermento sociale, di crisi politica. Sono quei periodi dove ritagliarsi uno spazio è forse più "facile", perchè alcune certezze vengono meno, perchè in fondo, alla base di ogni novità futura (che intendo e immagino bella), c'è sempre un cambiamento.

Insomma, fatemi ringraziare quei tre cialtroni birraioli, appassionati, simpatici e con tante idee, spesso fuori controllo per quanto sono numerose e prorompenti. tre distributori di carburante nobile che, in questo periodo, è grasso che cola.

Se volete seguire i nostri sogni, passate a trovarci ogni tanto, sarete sempre i benvenuti, qui!

martedì 13 dicembre 2011

Ripresa con tanti impegni

In fondo, i "pratoni" della montagnetta di San Siro
Nonostante i mille (forse anche di più) impegni prenatalizi, sono nel pieno della ripresa atletica, con tutto quel che comporta, passo dalle giornate storiche, dove corro con buonissima spinta, ad altre tragiche perchè non ho ancora la solita capacità di recupero, trascinandomi quindi le fatiche dei giorni precedenti. Com'è successo proprio in questo weekend.
Venerdì, dopo i bagordi stellari del matrimonio di giovedì, faccio un buon allenamento di ritmi su collinare, con un giro da 4,2km a 4'10" di media, chiudo anche con 3 da 300 in 1'01" correndo bene, con buone sensazioni di spinta. Galvanizzato, dopo il sabato di riposo, domenica faccio 12km tranquilli collinari nei boschi di casa mia...
E' chiaro che il recupero ora è lento, sono stato fermo tanto e i 40 sono passati, ma ad un certo punto anzichè in collina credevo di essere sulle dolomiti, una fatica... Le gambe erano doloranti, affaticate, davano tutti i segnali che il recupero di venerdì ancora non l'avevano nemmeno iniziato! E così, tra un fanculo e l'altro, al 10° km decido che è meglio se, fino a casa, mi metta a camminare guardandomi in giro...e va beh.
Oggi, dopo un altro giorno di riposo, mi aspettavano 5 da mille. Non facevo dei mille da giugno, così per aiutare la testa decido di correrli ai "pratoni" dietro la montagnetta, non in pista. Durante i 5km di riscaldamento corsi con Dario non brillo certo per leggiadria ma, in fondo, non è così disastrosa la percezione. Il primo lo chiudo in 3'49" credendo di fare peggio, gli altri sono tutti identici tranne uno in 3'48". Finisco stanco, com'è giusto che sia dopo così tanto tempo, ma i tempi mi danno sollievo. Ora però mi sdraierei sul divano a sonnecchiare...

martedì 6 dicembre 2011

Confidenza

E' quella che ti manca di più, quando riprendi a correre dopo una lunga sosta. Confidenza con te stesso, con i tuoi piedi e le tue gambe, con i movimenti ritmici delle braccia, con la coordinazione di tutto il tuo corpo, affinché la resa del gesto sia ottimale. Confidenza con i ritmi, affinando la sensibilità indispensabile al loro riconoscimento, senza nemmeno guardare l'orologio. Confidenza con i recuperi, con gli immancabili doloretti, con quello stato di forma che percepisci già prima dei lavori intensi. Confidenza con le gare, con la giusta tensione, con la voglia di fare bene, meglio che puoi, con la voglia di superare quello che ti sta davanti.
Quanto mi è mancata questa confidenza. Oggi però qualcosa è riapparso, ed è stato bello riassaporare per poco la sensazione di fluidità. Sono tornato in pista dopo 5km tranquilli a 4'40"-45", il lavoro era 5x200 rec 200 e 4x500 rec 1', nessun tempo indicato, ritmo a sensazione. Per caso mi trovo con Paolo, detto Costinha, che nonostante le prese per il culo non sono mai, dico mai, riuscito a stargli davanti.
Faremo i 200 insieme, poi lui fa un 1000. 41" il primo, anche se un po' farraginoso, 40" il secondo un po' meglio, poi 39" e qui mi sblocco un po', Paolo mi costringere a spingere un po', ad aprire la falcata, coach Silvio mi dice di usare bene le braccia soprattutto quando vanno dietro, accentuando il movimento. Gli accorgimenti si fanno sentire, gambe e braccia girano bene e finisco con 39" come tempo fisso. Dopo 200m parto con i 500, non li corro da un po' e un leggero timore arriva, ma passa appena parto, come in gara. 1'49" il primo, buono fino ai 300 e poi meno fluido, gli altri sono identici, il ritmo lo imparo e lo tengo senza guardare il crono.
Finisco stanco, soddisfatto e con quelle sensazioni di fluidità (accennata) che mi mancavano. C'è ancora parecchio da fare, i tempi ora mi interessano solo come parametro di risalita, per capire a che punto sono, dal 19 se tutto procede bene si partirà più seriamente. Ma nel frattempo, beh, mi godo questa ritrovata confidenza.

lunedì 5 dicembre 2011

Se avete dieci minuti...

...fatevi due risate, che ora come ora fanno solo bene
Riesce ad essere ancora attuale il buon Bonifacio VIII...



giovedì 1 dicembre 2011

The resistence

La mia battaglia con la rebonza che mi cinge la vita, appena sopra la cintola, è giunta alla solita fase di resistenza. I primi giorni di entusiasmo, quelli del ritorno alla solita dieta regolata e allenamenti, fanno pensare che si possa spaccare il mondo. Poi, però, il corpicino con il suo metabolismo e la sua glicemia abituata a livelli più goderecci, inizia a chiamare: ehhiiiiiiii, guarda quella barretta di cioccolato che buona che è! Ehhiiii ho fameeeee, e quelle sfogliatine? Ohi Olli, ho una fame assurda, un aperitivo prima di cena non ce lo facciamo? Pizzette, patatine, birra...
La glicemia è davvero una porca, ti tenta continuamente, e così sono entrato nella classica fase della resistenza. Dura qualche giorno, poi tutto si assesta e riprende normale. Ma in questi giorni è così, pur mangiando regolare ho fame, mannaggia a lei. In questi giorni l'abbigliamento attillato da runner mette in bella mostra il benessere di cui ho goduto, non è mancato chi me l'ha fatto notare e ci si ride su, com'è giusto che sia. Più o meno un mesetto dovrebbe bastare a riportare le cose nella norma.
Addominali, potenziamento, allenamenti e mangiare correttamente senza privazioni estreme (che di fatto non servono assolutamente a niente), e qualche concessione ogni tanto, piccola, per placare le voglie ossessive. Quando torno a regime le concessioni saranno nella norma, le deroghe le ho sempre fatte, quando si è in forma la mangiata o la bevuta non cambiano niente, anzi, cambiano il morale migliorandolo!
Il dolore pare un ricordo, sono rigido come un palo ma è conseguenza dello stop lungo. Oggi le salite mi hanno provato, ma più in generale e non sul bicipite femorale; e il 2000 alla fine in 7'52" spingendo nel finale tutto sommato mi soddisfa. La fatica durerà ancora, ma le sensazioni sono di inizio volo, questo volevo. E ora corsa lenta fino a domenica compresa, dove correrò nei miei boschi senza badare all'orologio.