Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
Verdure: aglio, barbabietola, basilico, bieta da coste e da taglio, bietola, broccolo, carota, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria bianca, rossa, verde e bionda, cicoria catalogna, orchidea rossa e puntarelle, cipolla, costa, erba medica, fagiolo borlotto nano e rampicante, fagiolino, finocchio, fungo, grano saraceno, indivia riccia, lattuga romana, rossa e dei ghiacci, maggiorana, mais, melanzana, mentuccia, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, rapa, riso, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, seme di girasole, seme di lino, seme di sesamo, soia, spinacio, zucca, zucchina ibrida chiara e scura.
Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

venerdì 29 aprile 2011

Got news! Move up


La conferma ufficiale, come solo gli americani sono capaci di darla.
Congratulation, you're in!

giovedì 28 aprile 2011

White Chapel

Una famiglia inglese, in gita di piacere, visita una graziosa casetta di proprieta' di un pastore protestante, che sembra particolarmente indicata per le prossime vacanze estive.
Ritornati a casa ricordano pero' di non aver visto i servizi, e indirizzano al pastore la seguente lettera: "Egregio Sig. Pastore, siamo la famiglia che alcuni giorni addietro ha contrattato l'affitto della casetta in campagna, ma non avendo visto il W.C. voglia cortesemente illuminarci in proposito. Grazie e distinti saluti".
Ricevuta la lettera, il pastore equivocò sull'abbreviazione W.C. e credendo che lo stagionale inquilino si riferisse alla Cappella Anglicana chiamata White Chapel, come pervaso da fervore religioso, cosi' rispose: "Gentile Signore, ho molto apprezzato la sua richiesta, ed ho il piacere d'informarla che il luogo che le interessa si trova a circa 12 Km. dalla casa, il che e' molto scomodo soprattutto per chi e' abituato ad andarci con frequenza. Chi ha l'abitudine di trattenersi molto per la funzione, e' bene che si porti da mangiare, cosi' potra' restare sul luogo tutto il giorno. Il posto si puo' raggiungere a piedi, in bicicletta ed in macchina; e' preferibile andarci per tempo per non rimanere fuori e disturbare gli altri. Nel locale c'e' posto per 30 persone a sedere e 100 in piedi. I bambini siedono accanto agli adulti, e tutti cantano in coro. All'entrata ad ognuno viene consegnato un foglio, e chi arriva in ritardo puo' servirsi del foglio del vicino. I fogli devono essere utilizzati anche le volte successive per almeno un mese. Vi sono amplificatori per i suoni affinche' si possano udire anche dall'esterno. Vi sono inoltre fotografi specializzati che scattano fotografie nelle pose piu' disparate in modo che tutti possano vedere queste persone in atto tanto umano. Tutto quanto si raccoglie viene poi dato ai poveri. Distinti saluti, il vostro amico Pastore."
(girata via mail da Ale)

lunedì 25 aprile 2011

Pasquetta a Sizzano

Da buon pavido, dopo aver letto e sentito del percorso di Dagnente (duro e con uno sterrato molto sconnesso soprattutto in discesa), preferisco deviare verso la "Camminata tra i colli di Sizzano", storica corsa nelle colline novaresi alla sua 38ª edizione. Mi spiace per chi pensavo di rivedere a Dagnente, ma le mie gambe avrebbero davvero mal sopportato quel percorso.
Dopo una mangiata degna di Pasqua, e poco meno di 6 ore di sonno arrivo a Sizzano, stranamente non sono addormentato come quasi ogni pregara mattutino, sono abbastanza sveglio, vedo Marco e Matteo miei compagni di squadra, vedo anche Pimpe che pensavo fosse a Dagnente, (ma credo lui pensasse la stessa cosa per me). Due chiacchiere, qualche sorriso e via, è già ora di scaldarsi e prepararsi.
Il riscaldamento mi fa ben capire che i 20 km collinari di sabato (credo l'allenamento più sofferto degli ultimi mesi, non finivano mai), non è stato del tutto digerito. Vuoi perché l'ho fatto due giorni dopo il test di giovedì, vuoi per la legna di venerdì, stamattina avrei evitato qualsiasi salita. Ma, se siamo nella Doc COLLINE novaresi, vuol dire che non è proprio possibile...
Il parterre è ben fornito di atleti veloci, ne vedo almeno una decina pronti a giocarsi le prime posizioni. Salah, Gnoato, Raimondi e tanti altri, compreso Marco Bertona, pronti a ben figurare. Io mi piazzo dietro, partirò bene ma con giudizio, voglio evitare sorprese lungo un percorso che non conosco. Dopo un "Pronti? Via!" detto a voce normale, un po' surreale e retro', mi ritrovo attorno alla 30ª posizione circa, forse poco più indietro. Qualche curva e una leggera salita, sono intorno ai 4' al km, i primi iniziano già a viaggiare forte.
Sono con le prime due donne, almeno, non ne vedo altre avanti. Una di loro, Elisabetta Comero, mi fa "correre di gusto?", "in persona" le rispondo, cosa che mi era capitata anche poco prima di partire scaldandomi con Pimpe. A volte è strano sentirti chiamare da chi non conosci, ma è piacevole, i confini si dilatano. Ma bando alle ciance... Dopo il primo km c'è una salita impegnativa di circa 300m, provo a spingere un po', col risultato che arrivo in cima col cuore in gola e le gambe che sono due otri di acido lattico. Corro, cerco di sfruttare il falsopiano ma ci metto un po' a recuperarla. Una delle due donne allunga, la Comero invece soffre un po' ma la sento attaccata dietro.
Da qui il percorso scende verso il 3° km e si scollina dolcemente fino al 7° km. Ora corro abbastanza bene, recupero posizioni, recupero anche la donna in fuga che si aggancia subito; so già che arriverà la salita, quella che ci riporterà dal lato della collina dove c'è il paese. Le mie gambe non la vogliono ma al 7° eccola, implacabile, saranno 300m di salita si e no, abbastanza dura e ciottolata. Io mi imbrago un po', la donna allunga, quelli che pensavo di raggiungere si allontanano anche loro. Uff...
Finisce, si scende un pochino e mi riprendo, si risale quasi subito ma è meno ripida e le gambe sembrano reggere decentemente. La prima donna sta recuperando ancora la salita precedente dato che la raggiungo in pochi metri, facciamo una curva a U ed inizia un falsopiano in mezzo alle vigne. Per quanto stia spingendo non vedo l'ora che si scenda verso il paese, la spia della riserva è accesa, la prima donna è rimasta indietro, sorpasso un altro poco avanti a me e resto da solo.
Il paesaggio è bellissimo, corro in mezzo alle vigne con le prime foglie di vite, c'è il sole, il silenzio e il rumore dei miei passi che lo accompagnano, ma voglio la discesa. Invece la strada subdolamente continua a salire, seppure leggermente, quasi impercettibilmente. 8°km, 9°km, la musica non cambia, le mie gambe sono sempre più stanche, si illudono in ogni breve tratto di discesa per restare amaramente deluse 100 o 200 metri più avanti, da una piccola e insignificante asperità, che da stanco comunque risulta fastidiosa.
Poco dopo il cartello dei 10km ne vedo un altro con scritto "inizio discesa", ci siamo! E' abbastanza ripida ma corribile, serve solo attenzione agli appoggi perchè farsi male è un attimo. Inizia l'asfalto, sono in paese. Con gli appoggi regolari e un po' di gente a fare il tifo mi galvanizzo, spingo e do quel che resta fino all'arrivo. Qualcuno mi grida 26°, qualche altro 22°, ma poco cambia, 10,6km in 44'32", buono direi, forse pensavo peggio ma sperando meglio (bella questa...). 
Insomma, una bella gara, bel percorso, sterrato per 9km su 10,6 tra boschi e vigneti. Ben organizzati e con un paio di bottiglie di vino dei colli novaresi nei 6 euro di iscrizione, vale la pena tornarci direi! Ora pensiamo al 10.000 in pista ad Aosta sabato prossimo. Si corre per la società, personalmente la pista mi piace, ma 25 giri sono pur sempre un delirio. Serviranno come medio/veloce in vista Europei.

giovedì 21 aprile 2011

Buon test

Milano, parco di Trenno, ore 12,30. Appuntamento con coach Silvio nel solito parcheggio. Conosco solo parzialmente cosa mi aspetta, le gambe non sono male ma nemmeno fresche, i collinari e il lavoro di martedì si fanno sentire. Fa anche caldo, o meglio c'è quel caldino che con l'andare dei km si trasformerà in caldo torrido. Parcheggio, vedo il coach già in bici. Durante il riscaldamento arriva l'input: "allora, fai questi 15km frazionati in 4000+1000. Il mille in 4'20", il tremila parti a 4'05" e cerchi di finire in 3'50", così per tutte tre le frazioni".
Eh, mica come dirlo, poi il giro da 4km di Trenno mette il cervello a dura prova. Dovrò fare 4 giri, il rettilineo lungo la rete lo odio profondamente, leggerissima salita, quasi 1km e mezzo, senza contare le mie brave difficoltà a gestire le progressioni di ritmo, parto sempre al ritmo corretto ma raramente la centro... va beh, si va!
Parto un poco lento, primo km a 4'09" per assestarmi meglio poi sui successivi km. Il quarto km fatico un po' ma finisco in 15'48", fisicamente abbastanza bene. Mille in 4'16" e riparto, ma troppo allegro nei primi 2km in 7'51" finendo un po' sulle gambe in 15'37". Mille in 4'21" e sento che l'ultimo 4000 sarà lunghissimo... 
Parto sul mio amato rettilineo in leggerissima salita, cerco di controllare, l'arietta è alle spalle dando una sensazione di bonaccia, ho la faccia a mille gradi, 4'02" il primo mille, 7'59" ai 2km e ora dovrei aumentare... inizio a fare versi, Silvio continua a parlare: "Tieni i piedi! Stai avanti! Rilassa le spalle! Usa le braccia!". Tutte cose utili, ma quando arrivi a una fatica così ti viene solo un "mavaff....", normale, è frustrazione.
Provo ad aumentare leggermente, faccio fatica, una parte del cervello incita lo stop, l'altra non vuole cedere e incoraggia. Passo al 3°km sotto i 4' ma non so a quanto, non lo guardo, non vedo l'ora di finire. Dai, un km, spingi con quei piedi, tieni larga la falcata, dai... 3,5km, ma dove sei quarto km di m... continuo a spingere, ultima curva, ultimi 100m, 15'44"... Ottimo, anche se ho sofferto come un cane, ma non è finita. Ultimo mille. Sensazioni stranissime, passare da un 3'50" a un 4'20" dà la sensazione di correre pianissimo. Arrivo al mille, 4'19", è finita, 15km in 1h00'29".
Ho caldo, ho sete anche se ho bevuto durante l'allenamento e prima, non ci penso lontanamente a fare un solo passo di corsa in più, il km che mi separa dall'auto lo cammino. Anche volentieri. Sono stanco, soddisfatto per com'è andato dopo il carico della settimana, consapevole che agli Europei si può far bene senza strafare, lontano dal mio sogno di fare lì il PB. Si punterà all'1h21', 3'50" al km.
Arrivo alla macchina, bevo un litro d'acqua, mi cambio la maglia, faccio per salire in auto e.... fanculo!!! Una riga bianca, fatta con una chiave, parte dal fanale dietro per finire a quello anteriore, una bella linea che percorre tutta la lunghezza dell'auto... bastardi!! Perchè poi? Mah...
Pazienza, ci penserà l'assicurazione, la pago apposta, non mi voglio certo rovinare la giornata né l'umore, che l'autore se ne vada a cagare su un campo di ortiche. 
Ma se mi capita che lo becco...

mercoledì 20 aprile 2011

Una gran donna ci saluta



E' morta Grete Waitz, grande donna e grande atleta, pioniera della maratona femminile. Chi era Grete Waitz lo trovate qui:
http://www.italnews.info/2011/04/19/grete-waitz-leggenda-della-maratona-di-new-york-e-morta-a-57-anni/

martedì 19 aprile 2011

La tensione dell'allenamento

Leggendo il post di Paolo "caballo loco" mi è tornata alla mente una sensazione, un nervosismo che non è quello della gara; è quella sensazione mista tra curiosità, nervosismo e preoccupazione, che si prova prima di un allenamento importante. Non vi capita mai? A me si. 
Sai che per importanza, pesantezza, fatica nervosa e risultato finale non è un allenamento come gli altri. Sarà il giudice, il verdetto del tuo stato di forma del momento, il pronostico abbastanza esatto delle tue prestazioni imminenti.
E ti ritrovi lì, da solo perchè spesso certi lavori si fanno in solitudine, in pista o su strada, con davanti a te la prova da fare. Io spesso parlo da solo (tanto non è una novità che venga preso per strano, soprattutto quando canto, male e urlando in auto), mi incoraggio e sono allo stesso tempo curioso e preoccupato di come andrà. Ho fretta di iniziare per togliermelo di torno, ho voglia che vada bene per la mia autostima, la fiducia nei miei mezzi e in come andrà la gara importante, ma ho paura di mollare, di cedere alla fatica.
E' una strana sensazione, carica molto e non è, per fortuna, così frequente. Sicuramente giovedì sarò così, quando farò un test di 15km in vista della mezza agli Europei, non so bene come dovrò farlo, ma mi pare di aver capito che sarà un 3 x (4000m + 1000m di recupero a ritmo), tutti filati, senza soste. Bah, vedremo.
Gli allenamenti di questi giorni mi stanno dando fiducia, è palese ormai che la sosta infortunio ha portato più pregi che danni. Anche oggi, dopo i tre collinari filati da sabato a ieri, ho corso bene sia gli 8km a 4'25" (chiacchierando), sia i 10x400 in 1'25" rec. 1'. Stanco alla fine ma non morto, anzi soddisfatto. Domani 10km lenti e giovedì si vedrà. Beata tensione.

lunedì 18 aprile 2011

Sana (buona) alimentazione

ULTIM'ORA!!! 
Ho appena visto la Boston Marathon, gara bellissima e combattuta, le prime tre donne sono arrivate in 6", e nella gara uomini (Mutai per la precisione), udite udite, ha fatto il nuovo record del mondo: 2h03'01"!!!! E il secondo, Mosop, al suo esordio in maratona, ha fatto solo 2h03'06"... sono talmente carico che avrei voglia di uscire a correrne una in 2h30'! Ma meglio che mi trattengo.


Torniamo a me. Corro da tanti anni e so quanto è importante l'alimentazione per migliorarsi, oltre che per star bene. Forse è anche per questo che la mia passione per la cucina è cresciuta nel corso del tempo; ma non necessariamente mangiare sano significa mangiare male, o in maniera triste! Niente di più errato, oltre al fatto che sgarrare ogni tanto fa bene, all'umore e all'anima almeno, e di fatto non cambia niente ai fini della dieta, intesa come regime alimentare.
Cambia invece mangiare male, peggiora il rendimento, rallenta il recupero e la metabolizzazione degli allenamenti, peggiora lo stato di salute e, perché no, si perdono un sacco di cose buone! Così, ecco una ricetta facile, veloce e buona.

Filetto di rombo in crosta aromatica
Non è sempre facile trovare i filetti di rombo, anzi, di solito uso la cernia. In ogni caso un filetto che sia abbastanza spesso, non sottile come il branzino.

Filetti di rombo
Pomodori ciliegini
Scalogno
Pan carrè
Basilico
Prezzemolo
Olio extravergine
sale
pepe nero

Scaldare il forno a 200°. Padella antiaderente, mettere un filo d'olio e scaldarlo, salare e pepare i filetti di pesce, scottarli in padella max 2 minuti per lato. Quindi metterli in una teglia, coperta con della carta da forno. Nella stessa padella, senza pulirla, cuocere insieme lo scalogno tagliato sottile e i pomodorini tagliato a metà (o quarti se sono troppo grossi), con un pizzico di sale. Devono appassire un pochino ma non sfaldarsi, se serve aggiungete un filo d'olio, ma poco. Togliete dal fuoco e mettete il composto sopra i filetti di pesce, nella teglia. 
Prendete il pan carrè, tagliate via i bordi con la crosta, tagliatelo a dadini e metteteli in un mixer con le foglie di basilico e di prezzemolo. Sminuzzate il tutto. Con questo trito aromatico, messo sopra i pomodori, coprite per bene i filetti, facendo una copertura abbondante. Posizionate il forno sul grill e mettete la teglia in forno. Cuocete fin quando la crosta sopra abbia preso un bel colorito. Sfornate e buon appetito!

Un fresco bianco profumato come un Sauvignon si accompagna perfetttamente.


Per restare in tema, breve diario allenamenti:

Sabato: 16km collinari, nel bosco. Media 5' al km, percorso sterrato, sconnesso, molto muscolare.
Domenica: Gamba d'Oro a Cressa (No), in compagnia del Pimpe, il Moretz, il Cunazza... 10km collinari duretti, tanto sterrato, fatti in progressione, primi 5km a 4'30", secondi 5km a 4'07" di media, sotto i 4' gli ultimi 2km.
Oggi: 5km collinari su asfalto a 4'30" + un 3000 collinare in 11'30"
La preparazione prosegue, il recupero, nonostante la fatica nelle gambe si senta eccome, è buono. Insomma, fiducia...

mercoledì 13 aprile 2011

Verso Thionville

Il cammino verso la mezza maratona degli Europei Masters di Thionville è ricominciato. Per forza di cose modificato nella sua idea iniziale, leggermente ridimensionato, ma certo non con meno entusiasmo. La mezza di domenica, seppur con i suoi problemi, ha dato le ultime necessarie conferme. Il dolore è sparito, anche con carichi consecutivi e crescenti, per cui "no more excuses" è ora di darci dentro, a Thionville voglio arrivarci il più tirato a lucido possibile.
Mi aspettano tre settimane impegnative, con i lavori che digerisco meno e cioè le ripetute lunghe e i medi, ma da qui si deve passare. Lunedì 10km a 4'50"; martedì palestra e 12km a 4'30"; stamattina presto (pervaso da un stato di rintronamento senza confini) aiutato dal fresco, 2x4000 collinari in 15'36" e 15'31" rec. 3', e 4 da 500 in 1'45" di media, rec. 1'30". Soddisfatto, sono tornato ad assaporare delle buone sensazioni, anche se l'ultimo da 500 è stato faticoso. Ma è normale sia così adesso.

lunedì 11 aprile 2011

Il rientro e le intenzioni da marinaio

Finalmente ritorno ad indossare un pettorale. Non che sia passato tutto sto tempo, poco più di un mese, ma lo stop forzato e la sola corsa lenta sembravano, come sempre, interminabili. Così ieri mattina mi presento in piazza Matteotti a Borgomanero, pronto ad affrontare la mezza maratona con l'esclusiva intenzione di fare un lungo, senza tirare, anche per verificare la tenuta del bicipite femorale e del suo tendine collegato. Ritmo di partenza 4'30", e dato che si svolgerà su due giri nel secondo deciderò il da farsi.
Vedo alcuni amici che partecipano alle non competitive di 5km e 10km, vedo i miei compagni di squadra e non vedo, invece, Pimpe che so essere presente. Caffè in compagnia, soliti rituali, cambio del vestiario e riscaldamento. La temperatura si dimostra già elevata per essere le 9, non eccessiva ma si fa sentire. Mi presento alla partenza e davanti mi vedo Pimpe, brillante come sempre, io sono a tensione zero, non avendo ambizioni cronometriche sono perfettamente rilassato. 
Davanti a noi si piazzano i cavalli di razza, i miei compagni di squadra Corrado Mortillaro, Diego Abbatescianni e Antonio Vasi (che finiranno 1°, 3° e 7°), altri della mia società che ho conosciuto quella stessa mattina come Maurizio, e via via gli altri forti. Arriva lo sparo e memore della mia intenzione parto tranquillo senza spingere. Pimpe se ne va, al 1° km guardo il crono e leggo 4'05"... bene... Rallento, mi sorpassa uno che corre senza scarpe, mi sorpassa altra gente, 2° km, 4'10"... mmm... Rallento, mi guardo in giro, qualcuno passa avanti compreso il pacer dell'1h30' con una decina di adepti. 3° km, 4'12"... allora sei cretino, è ufficiale...
Così, vista l'entità della fatica, decido di piazzarmi a quel ritmo, tanto a meno pare impossibile andare. Così raggiungo il pacer e mi dedico ad osservare quel mondo, così diverso da me e da come affronto le gare. Passo un po' di km a fare l'osservatore. Passano i km, arriva un semi rettilineo di 2km e mezzo circa, in leggera salita, tutto al sole. il caldo inizia a farsi sentire ma non è eccessivo. Eppure, in pochi km il gruppetto del pacer passa da una decina di persone a 4, uno stillicidio e siamo solo all'8° km!
Cerco anch'io di chiacchierare, di dare indicazioni sul bere e lo spugnaggio. Mi rendo conto che in alcuni momenti tiro anche troppo, e qui capisco che il ruolo del pacer non è così facile. Resto col gruppo fino al 12°km, vado bene, non ho nessun dolore e corro con buona facilità. Poi il fattaccio. Siamo già nel secondo giro, l'addetto ad un incrocio ha pensato bene di andarsene così, nella confusione, quasi 300 atleti su 400 sbagliano strada. L'ho notato, conoscendo il posto, che la strada non era quella del primo giro, ma davanti a me c'era un treno gente che andava dritto anzichè girare. Che faccio? Sarà che il secondo giro è leggermente differente? Boh... vabeh, seguo!!Così, 5' dopo il 12° km arriva il cartello del 15°!!! Machecaz... un taglio di circa 1km e 800m...
All'inizio ti prende lo sconforto, anche se limitato dal fatto che il tempo non mi interessava, i runners intorno a me però no. Chi si arrabbia, chi deluso rallenta, ognuno ha la sua reazione ma il danno è fatto. Io stesso, distratto dalla cosa mi trovo 20m dietro il pacer, sempre più solo per altro... Così lo raggiungo, supero un po' di gente che ha rallentato per non sforzarsi inutilmente, data la prestazione falsata. Tra questi raggiungo Pimpe verso il 18° km, un po' deluso anche se non era questa la mattina per il suo PB. Ci si chiede sempre com'è possibile che capitino queste cose, e al grido di battaglia "ho già pensato al titolo del post" ci stacchiamo, lui tiene il ritmo io aumento per provare la tenuta del tendine.
Arriva il 19° e aumentando scendo fino a 3'57" al km per gli ultimi 2km. Così con un ritmo da 1h29' chiudo in un improbabile 1h21', beh dai, per gli amici... Resta un po' l'amaro in bocca, poi però scambio due parole veloci con gli organizzatori che, ovviamente, sono incazzati neri. Mesi di lavoro buttati per un asino, che decide a metà gara di abbandonare la sua postazione. Fa male, ovviamente, e proprio per questo non mi sento di dare loro colpe. Anche se l'inizio poteva essere migliore.
Comunque, buone notizie, dolori zero, anche dopo, un po' di stanchezza oggi ma è normale. Insomma, si ricomincia!!

giovedì 7 aprile 2011

Welcome back

Quasi inaspettatamente, il muscoletto sotto processo ha deciso di arrendersi, di rigare dritto. Non me la voglio gufare da solo, me ne guardo bene, ma da martedì non mi da più cenni di rigidità, dolori. Sto provando a sollecitarlo in maniera sempre più decisa e risponde bene, anche se un po' di ruggine, di poca scioltezza, lo stop l'ha lasciata. Forse, più della tecar potè il riposo? Chi lo sa, forse la combinazione delle due cose.
Settimana scorsa, la mia scampagnata nel bosco di giovedì mattina aveva lasciato un po' di dolori. Sapevo che il collinare sconnesso non era il massimo per l'infortunio, ma non ne potevo più del solito giro di corsa lenta. Sabato mattina a Ferrara ho fatto il giro delle mura  (9km circa), partito accorto ho via via aumentato il ritmo senza percepire niente di che, solo un leggerissimo fastidio che andava e veniva. Lunedì 10km di corsa lenta tra i 4'30" e i 4'40" al km con Simo e Paola, e anche qui nessun disturbo, che fosse la svolta?
Decido di prendere di petto la cosa, il martedì provo a fare dei 200, così il giorno dopo quando inizio la tecar riesco ad avere un giudizio preciso. 6km a 4'20"/30" e 8 da 200m su sterrato in progressione, senza partenze secche, recupero 1'. Ne viene una media di 42", ma la buona notizia è che il muscolo regge e non dà nessun dolore nè contrazione.
Il mattino dopo un'ora di Tecar, fatta in movimento, mentre faccio forza, allungando il muscolo, dalla zona lombare al piede ecc ecc ecc... Nel pomeriggio e sera la gamba è stanchissima, mi sembra di aver fatto 20km. Chiedo al fisio "ma domani corro?", risposta "fai quello che vuoi, non ci sono problemi". Chiamo coach Silvio, glielo dico e per risposta ottengo "ok, allora proviamo a forzare, così se capita qualcosa a pranzo hai ancora la tecar, e ti sistema. 5x200 in 42" e un 2000 sotto i 4' al km. Poi fammi sapere".
Si, non è che corri rilassato in attesa di un eventuale fitta, ma è giusto provarci, nelle ultime 3 uscite non ho avuto dolore. E così stamane alle 11, con già 20°, faccio il mio allenamento. 4km a 4'20"/30", 5 da 200 tra 38" e 40" e il 2000 in 7'17"!! Continuo a guardare l'orologio. 7'17"??? Avevo visto il passaggio in 3'40" ma ero più attento a valutare il muscolo che il ritmo. Beh, evviva! 
Ma pensa te... sicuramente aveva ragione il buon Franchino quando mi ha scritto "lo stop serve anche a rigenerare", ma questo è proprio inaspettato. Beh, l'importante è che il dolore sia sparito, come si pensava l'infiammazione era in un punto rognoso ma non era forte, oggi tecar e sabato mattina ancora. Domenica la mezza a Borgomanero la faccio come lungo, sperando di non morire dopo il 15° km, non faccio così tanti km da più di un mese. Ma il cielo verso gli Europei di maggio è un po' più blu...