Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
Verdure: aglio, barbabietola, basilico, bieta da coste e da taglio, bietola, broccolo, carota, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria bianca, rossa, verde e bionda, cicoria catalogna, orchidea rossa e puntarelle, cipolla, costa, erba medica, fagiolo borlotto nano e rampicante, fagiolino, finocchio, fungo, grano saraceno, indivia riccia, lattuga romana, rossa e dei ghiacci, maggiorana, mais, melanzana, mentuccia, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, rapa, riso, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, seme di girasole, seme di lino, seme di sesamo, soia, spinacio, zucca, zucchina ibrida chiara e scura.
Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

giovedì 30 dicembre 2010

Un anno in chiaroscuro

Saranno già 15 giorni che penso a questo post. Più che altro che penso alla mia annata, ad analizzarla con sincerità per poi descriverla, o forse chiarirla semplicemente a me stesso. E' come se fosse un anno diviso in due, nel senso della lunghezza però, con i binari emotivo/personale e sportivo che si sono incrociati continuamente, influenzandosi a vicenda. Il primo binario ha sempre il sopravvento, lo avrebbe comunque perché non sono un professionista, la corsa mi aiuta anche a reggere e sfogare l'emotività quando non gira.
E' stato un anno dove è successo un po' di tutto dal punto di vista emozionale, sono state coinvolte tutte le sfere affettive principali e non sempre sono stato all'altezza. Non sempre ho retto come dovevo, o semplicemente ho fatto quel che potevo. L'energia emotiva, emozionale non è illimitata, anzi, così me la sono gestita e in qualche gara è mancata, e non solo in qualche gara.
Questa è sportivamente la parte in ombra, quello che mi è spiaciuto di non aver fatto come volevo; quella motivazione non sostenuta a dovere, la voglia di soffrire che è mancata quando serviva. Una parte in ombra fatta anche di cose da migliorare (se migliorabili). La testa è sicuramente migliorabile, non è solo una questione emotiva, devo migliorare l'approccio, la "cattiveria" agonistica, la determinazione. Qui a volte cado, in piedi se vogliamo, ma cado. Altro miglioramento si può fare smuovendo lo stallo dei tempi, buono per carità ma piatto, senza picchi, come le 3 gare da 10k fatte a febbraio, giugno e dicembre rispettivamente in 37'56", 37'55" e 37'50". Non è che penso di essere un fenomeno, chiariamo, sono consapevole dei limiti e del talento limitato, ma credo che si possa scendere ancora un po', migliorare insomma.
Ma esiste anche una parte in luce ovviamente, anzi più parti, ci mancherebbe. C'è il rovescio della medaglia dell'emotività, pur non carico al 100% ho strappato tre tempi sotto i 38' nei 10k. C'è una costanza "quasi" nuova per me, una motivazione non indifferente che mi ha accompagnato tutto l'anno. Sono contento della decisione presa a maggio: cioè di staccare da mezze e maratone per tutta la seconda parte del 2010. Iniziavo a stancarmi e invece, cambiando distanze, ho ritrovato motivazione, freschezza, una gran voglia e il divertimento. Sono contento del potenziamento, mi sta aiutando molto, mi sta proteggendo e si farà sentire per bene la prossima primavera. 
E poi, di fatto, sto continuando a crescere, quello "stallo" di cui parlavo prima può essere visto anche come il consolidamento di una buona base su cui lavorare. Tutto il 2010 è stato ben fatto, abbiamo ben lavorato io e coach Silvio. Non tutto riesce sempre come si vorrebbe, ma non essendo professionisti sono tante le cose e gli impegni da far coincidere; va bene così.
Aprirò il 2011 con il Campaccio, il giorno dell'Epifania, per finire la stagione cross il 6 febbraio alla 5 Mulini. E poi mezze (Lago Maggiore, Vigevano e Borgomanero), gare corte, la probabile Cortina Dobbiaco e qualche 5000 in pista. Da settembre si punterà decisi al grande obiettivo 2011: la Maratona di New York il 6 novembre. 
L'idea, il sogno, è di puntare al 2h48'47", cioè 4' secchi al km... Un obiettivo ambizioso lo so, non è mica detto che ci si arrivi. Ambizioso per quel che comporta la preparazione, per quel che comporta la gara a quel ritmo, per quel che è il percorso di New York: duro e difficile. Ma ci si proverà altro che! Mano mano che ci si avvicinerà a novembre, si capirà qual è il mio valore effettivo tarandoci con più precisione, e sperando ovviamente che gli infortuni mi girino lontano...
L'obiettivo minimo è battere il 2h55'35" di Firenze, questo si, che già sarebbe bello. Ma se devo sognare, beh allora sogno in grande!


lunedì 27 dicembre 2010

Bedisco di Oleggio, chiuso il 2010

Ieri pomeriggio al cross di Bedisco di Oleggio (No) si è chiusa la stagione 2010. Ero come diviso in due, un po' di voglia di correre perchè i cross mi piacciono, perchè il percorso qui mi piace, perchè è un Santo Stefano diverso; un po' di non voglia di correre perchè è la fine dell'anno, di gare ne ho fatte un bel po', a Natale ho mangiato per 3 e bevuto per 4, ho dormito poco e male per la digestione tempestosa, fa freddo, c'è fango... A farmi compagnia c'è anche Simo, pronta a battagliare nonostante sia al rientro, con Chiara a fare da fotografa ufficiale.
Viste le precipitazioni copiose dei giorni scorsi, temo una quantità di fango spropositata. Il mio metroeottanta per 70-71kg, non brilla certo per leggiadria nel fango, se fosse come previsto la gara sarebbe un vero calvario. Io e Simo sfruttiamo il riscaldamento per visionare il percorso, un anello di 2km, e vediamo che il fango (non poco) c'è solo in partenza e negli ultimi 500m circa del giro, sulla parte restante si può spingere abbastanza bene.
L'anello parte dal pratone fangoso, si sposta in un campo di granoturco tagliato, poi una strada di campagna, un boschetto, altra strada di campagna e si torna nel pratone per gli ultimi 500m davvero fangosi. Nonostante i chiodi da 11, in alcuni tratti l'effetto ventosa è disarmante. Sono le 15,30, i 220 fangari si preparano a partire.
Il primo km passa in affanno, 4'07" (pura statistica, il tempo in queste gare conta poco o niente) e già il sapore metallico in bocca si fa sentire, ne mancano ancora 5 di km, siamo a cavallo... Si risale dalla ripida salitella del boschetto, si ritorna nel pratone e il fango è bello alto, improvvisamente ci si sposta di lato perchè l'appoggio cede, le curve si fanno quasi da fermo, dopo un paio di andirivieni si comincia il secondo giro.
Come nella campestre precedente sono a ridosso della Clerici (seconda donna dietro la Gelsomino e davanti a Simo), il secondo giro inizio a sentirmi meglio ma non voglio forzare, il pezzo nel fango è molto faticoso e le energie me le tengo per l'ultima tornata. Sorpasso e vengo sorpassato, i primi sono distanti, quando provo a passare la Clerici lei immediatamente reagisce, tornando davanti. Si arriva così al terzo giro, dopo un pezzo di fango che appare interminabile. Provo ad aumentare mettendo quel che rimane, motivato anche dal timore che Simo risalga (come farà) a prendermi. Passo la Clerici che resta lì, ne prendo qualcun altro, sono nel tratto dove si riesce a spingere bene, i sorpassi che si fanno qui verranno facilmente cristallizzati dal fango.
Si arriva al pratone col suo fango, sono gli ultimi 500m, che fatica. Chiudo 41° su 220, non male ma nemmeno un capolavoro. Riesco a tamponare il rientro di Simo che si avvicina molto alla Clerici pur senza sorpassarla. La mia preoccupazione è, dato che Simo gareggia con le donne, puramente goliardica, poi chi la sente in settimana che mi ha battuto ecc ecc ecc... anche perchè per non farsi battere ci vuole un bell'impegno, e spesso non è bastato!

Chiudo soddisfatto, è stata tutto sommato una buona gara, gestita meglio della precedente dove al terzo giro avevo completamente mollato. Vero anche che il percorso qui era meno duro. Resta il fatto che è un tipo di gara dove devo migliorare, non per vincere e nemmeno per piazzarmi (non ne ho i mezzi), ma qualcosa di meglio si può fare di certo. Mi piacciono, mi affascinano, per quello sono così stimolato a voler fare meglio, a volermi togliere quella sensazione di impotenza nei tratti difficili, a voler vivere la gara anzichè subirla, come a volte succede. Ma ne parlerò più avanti, ora devo recuperare la stanchezza, che il 6 gennaio mi aspetta il Campaccio, l'eccellenza del cross con la 5 Mulini, insomma La Campestre.

domenica 19 dicembre 2010

Se ci si mette la natura

Sabato mattina, dopo la neve di venerdì, è stata una giornata di sole spettacolare. Fuori di casa, l'ambiente che mi ospitava si presentava così: semplicemente meraviglioso! Potevo non correrci?







giovedì 16 dicembre 2010

-7, -1. Freddo e sfiducia

Non è un conto alla rovescia, è il termometro della temperatura esterna della mia auto che dà questi numeri; il primo ieri sera al rientro dal lavoro, il secondo oggi a pranzo prima di correre.
Questa mattina alle porte nord di Milano, nei pressi di Lampugnano, alle 10 la temperatura era -3°, visto l'orario non potevo sperare di correre a pranzo sopra lo zero, infatti così è stato. Che freddo... Inutile lamentarsi, l'inverno inizierà soltanto martedì!
Da sempre invero adoro correre indipendentemente dal clima: pioggia, sole, neve, caldo, gelo, freddo, vento, fango, asfalto, boschi o città non cambiano la mia voglia di correre all'aperto. Non ho sempre le stesse sensazioni ma sarebbero ben più tristi se corressi al chiuso o, peggio, se non corressi affatto. Mi sto applicando per correre sempre la mia corsa lenta a 4'20" al km, non semplice soprattutto a casa, dato che ho solo percorsi collinari, ma in città viene meglio. E' un passaggio importante, tanto quanto i ritmi, 40" sopra il mio ritmo gara dei 10k attuale e, più o meno, ho notato che a 4'15"/20" sono circa a 135/140 pulsazioni, per cui è corretto.

Per il resto, volendo stare un po' extra corsa, il -7 lo darei alla stima che ho di questa classe politica. Non riesco nemmeno più a fare differenze tra governo e opposizione. Ricoprono incarichi importanti, anzi, fondamentali in questo periodo e riescono a dimostrarsi inutili, incapaci, inetti (le famose tre i). Non riescono a scostarsi dalle loro beghe, dalle loro fissazioni personali. Hanno perso di vista qualsiasi cosa, qualsiasi forma di contatto con la realtà, vissuta da noi tutti, che li circonda. O sono fissati sul pugnalarsi la schiena o lo sono con Mr.B. 

E non c'è altro?? Non c'è proprio nient'altro di cui occuparsi di più significativo?

Demotivanti, penosi. Detesto le forme di protesta violenta, per cui non mi sono voluto informare (probabilmente erroneamente) sugli scontri fuori da palazzo. Perchè così si passa spesso dalla parte del torto; se si è partiti da ragioni valide, da buoni motivi, tutto viene perso negli scontri. Purtroppo. Ma è stato ancora più sconfortante vedere quei beceri, primitivi, ignoranti e arroganti scatenarsi in una rissa a montecitorio. 

Mi chiedo: ma sono questi quelli che mi dovrebbero rappresentare? Pensano forse che io, e credo voi tutti, siamo di un livello così basso, così infimo? Così penosamente ignorante? 

Come ha scritto Yogi in qualche commento "ci vuole pazienza", vero, ma la cosa ancora più triste è che, una volta giù questo governo, c'è il deserto. La sinistra (caso mai esistesse ancora, dato che sono riusciti a far sembrare Fini più a sinistra di loro) via Berlusconi non saprà più cosa fare, è l'unico obbiettivo/programma che si è posta, la destra passerà un po' di tempo a scannarsi su chi comanda. Sul trio Casini-Fini-Rutelli c'è da commentare? Nemmeno Don Camillo e Peppone sarebbero riusciti a far tanto...

Vabeh, ma tra poco è Natale.

lunedì 13 dicembre 2010

Il solito che mette le mani avanti

Io e il Keniano Albino all'arrivo
Sembra proprio così, continuo a dire che non sto bene e poi faccio la gara che ho fatto ieri a Zeloforamagno, sempre il solito, sempre a mettere le mani avanti, così se va male sono a posto.
Prima di tutto però ringrazio Albe per il pronostico, azzeccato in pieno, PB, di pochi secondi ma PB. 
Dicevo, sembro appartenere a quella categoria numerosa di runner cui se chiedi prima della gara "come la corri?" ti dicono sempre che non sono in forma, che non stanno bene e poi filano come dei treni. In fondo ho fatto la stessa cosa, vero, ma involontariamente. Giovedì ho corso un 2000 di rifinitura in 8'20" faticando come un asino; per me che volevo fare questo 10k a 3'35"-3'40" non era certo un bel segnale morire a 4'10" al km. E' stato così tutta la settimana anche per impegni di lavoro.
La notte di venerdì e di sabato ho però dormito bene, mi sono riposato, e ieri mattina sono arrivato alla gara rilassato, con quell'atteggiamento del "ci provo, vediamo come va', al limite rallento". C'era un bellissimo sole ieri mattina, accompagnato però da una temperatura tra 0° e 2°. Chiacchiere e qualche risata nel tendone riscaldato, prima del riscaldamento, e bello coperto corricchio in compagnia di Paola e Simo. Le gambe, con sorpresa, le sento subito buone, la cosa mi dà fiducia. Vedo un po' di gente che conosco, vedo Scaloviks e il Moretz, scambio battute insomma, sono rilassato, non c'è tensione pregara. Nemmeno quando mi accorgo con quel gelo che ho dimenticato a casa sia i pinocchietti che la calzamaglia lunga... 'fanc... e quindi dovrò correre in pantaloncini! 
Mi inganna anche il sole nel riscaldamento sembrando più caldo, così decido per una maglia intima a mezza manica e canotta, più guanti. Il risultato sarà che per i primi 4km le braccia saranno due pezzi di legno, congelate! Vabeh, non si impara mai...
Arriva la partenza, anche qui non sono per niente teso. La solita sparata, la solita fiumana di gente davanti a me nonostante il primo mille a 3'29"; ritmo che ovviamente non terrei fino alla fine e così mi assesto su un più consono 3'40", mi aggrego a Pietro Marzano che fa da lepre ad un compagno di squadra, sicuro della sua costanza al ritmo. Sono 3 giri da 3,3km, piatti ma con qualche curva a gomito che costringe a rallentare e recuperare il passo. Il primo giro passa, mi sento un po' rigido, ho le braccia congelate e non riesco a scaldarmele ma col passare dei km mi sento più fluido. Appena prima dell'arrivo passo Scaloviks che è partito un po' forte, e inizio il secondo giro con più forza. Aumento un pochino, sto bene, inizio a correre bene. Dietro di me Paola inizia faticare un po', si sente dal respiro, passiamo al 5k in 18'20", 3'40" precisi.
Continuo a spingere, sto bene, Paola si stacca un pochino a gestire la crisi da fuori giri, provo a raggiungere quelli davanti a me e tra loro vedo il Keniano Albino, mio compagno di allenamenti, che è partito fortissimo e corre ancora bene. Inizia l'ultimo giro, inizio io una piccola crisi che durerà fino all'8°km, cerco di tenere, mi concentro sul Keniano per non pensare alla crisi, cercando solo di stargli attaccato. Vedo il cartello degli 8km, manca poco, anche la testa lo sa e inizio a sentire meno la crisi, provo a reagire pur senza strafare. Vedo la prima donna 150m davanti a me. Metto tutto quello che c'è, sono sul ritmo del personale, giusto provarci fosse anche per un misero secondo. L'ultimo rettilineo è infinito ma vedo i gonfiabili gialli, dentro tutto, il Keniano sempre lì, nessuno dei due accenna una volata e io, sinceramente, me ne guardo bene, anche se sono pronto a reagire ad una sua iniziativa. Che però non c'è e arriviamo insieme in 36'50", 5 secondi sotto il PB. Sorpresa!! E chi se l'aspettava dopo una settimana come questa.
Mi spiegava oggi Simo, decisamente più esperta di me, che probabilmente in questa settimana di scarico stavo recuperando e metabolizzando il gran carico delle ultime settimane, fatto di corsa + potenziamento. I muscoli si stavano rigenerando e ricostruendo, rendendo ben poco durante gli allenamenti. Reagendo però con efficienza ieri mattina. Una sensazione nuova per me, che non sapevo proprio come catalogare, spesso nelle settimane di scarico mi sono sentito leggero, arrivando però alle gare un po' troppo scarico forse.
Mah, materia complicata la fisiologia dell'allenamento!!

giovedì 9 dicembre 2010

Rifinitura

Poche righe. Settimana pesantissima, già da sabato scorso, sono stanco fisicamente e piuttosto scarico nervosamente per la gara di domenica. Se penso che avrò le stesse sensazioni dell'allenamento di oggi a pranzo, siamo a cavallo, sarà una spettacolare gara di m... Ma in fondo, ma proprio in fondo, pazienza, non ho avuto scelta. Spero di recuperare un pochino tra domani e dopo. Staremo a vedere.

martedì 7 dicembre 2010

Laurà, laurà, semper laurà...

Per i non milanesi "lavorare, lavorare, sempre lavorare...", così ci si capisce.
Periodo intenso a lavoro, del ponte Sant'Ambrogio-Immacolata me ne faccio un baffo, sempre in ufficio e con un casino di roba da fare, quanta gioia mi pervade... Fatico a leggere i blog di tutti, recupererò da settimana prossima spero.
Domenica ci sarà la penultima gara del 2010, l'ultimo 10k su strada. Sarò a Zeloforamagno, vicino a San Donato Milanese, sud di Milano, se qualcuno partecipa si faccia vivo, ci vediamo che ci vediamo lì. Dovrebbe essere una settimana di scarico e invece sono stanco come un asino, devo recuperare un po' di sonno, non vorrei finire con le stesse sensazioni della DjTen. Figuriamoci peggiori!
Vabeh, non ci pensiamo, mi rallegro con uno dei balletti di twist più famosi del mondo.

¡Hasta luego queridos!

giovedì 2 dicembre 2010

Adizero CS addio?

Non mi capita spesso, correre da tanto tempo ha il vantaggio dell'esperienza, soprattutto con le reazioni del proprio corpo e con la scelta delle scarpe. Ma con queste ultime non si ha mai la certezza al 100% di aver fatto una scelta ottimale, anche se mi succede pochissime volte ormai.
Un paio di anni fa cercavo delle A2, in previsione di gare sulle mezze, mi avevano attratto le Adidas Adizero CS,  scarpa molto reattiva di peso in mezzo tra un'A1 e un'A2 (250 grammi). Poi, volevo finire il chilometraggio alle mie leggere già in uso, nel frattempo avevo deciso di preparare la Maratona di Firenze nel 2009 e quindi mi sono lasciato attrarre dalle Adidas Adizero Boston da usare in maratona e negli allenamenti veloci (A2 più morbida della CS); e così la scatola delle CS nuove di pacca restava lì, in attesa.
Arriva il mese di agosto, le Boston hanno fatto egregiamente il loro lavoro e sono stanche, cambio i miei allenamenti ed è il momento delle CS. Sono diversissime dalle Boston, più secche soprattutto nell'avampiede, più basse e le trovo anche un po' più rigide. Ma la prima sensazione, per quanto non di innamoramento, ha bisogno di km per essere confermata. Ora ne hanno fatti 170 di km e il feeling, l'innamoramento non è mai scattato. Sia chiaro, non mi hanno dato problemi, non ho avuto infortuni dal loro utilizzo ma la mia preferenza è per altri tipi di scarpe. Dopo aver adorato le Boston ora le CS mi lasciano perplesso, e ho deciso che torno alle care vecchie Boston, nuove ovviamente. Quelle della foto.
Il mio piede, magro e stretto, non adora tutte le scarpe, anzi. Ci sono marchi che non riesco ad indossare perchè troppo larghe di pianta, sono tra le più comuni e sono sicuramente scarpe valide, ma non per il mio piede, che di fatto negli anni ha sempre apprezzato la calzata stretta nike e ora, mentre il famoso baffo si è un po' perso per strada, quella dell'adidas ha preso il comando soddisfacendo i miei piedi.
Preferisco scarpe reattive ma non estremamente secche, forse non ho ritmi così elevati da apprezzarle. In certi momenti le CS è come se mi togliessero sensibilità all'avampiede, correndo sentivo coi piedi e udivo un fastidioso "stoc stoc" quando toccavano terra. Invece con le Boston ma anche con le Adios (delle A1 da 210 grammi) non ho mai avuto quella sensazione, il piede è reattivo e sensibile.
Care CS, mi dispiace, nonostante il vostro ammirevole impegno non siamo fatti l'uno per l'altra. Au revoir...