Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
Verdure: aglio, barbabietola, basilico, bieta da coste e da taglio, bietola, broccolo, carota, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria bianca, rossa, verde e bionda, cicoria catalogna, orchidea rossa e puntarelle, cipolla, costa, erba medica, fagiolo borlotto nano e rampicante, fagiolino, finocchio, fungo, grano saraceno, indivia riccia, lattuga romana, rossa e dei ghiacci, maggiorana, mais, melanzana, mentuccia, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, rapa, riso, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, seme di girasole, seme di lino, seme di sesamo, soia, spinacio, zucca, zucchina ibrida chiara e scura.
Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

giovedì 23 settembre 2010

Ancora una volta

Non ho molta voglia di parole oggi e mi affido a quelle di un altro, e che Altro. Continuo a leggere di soprusi, corruzione, intimidazioni, pestaggi, razzismo, omofobia e profonda, profondissima ignoranza. Mi tocca leggere a gran titoli che Snejider, il calciatore dell'Inter, si è fermato a soccorrere una ragazza caduta col motorino e lui è stato con lei fino all'arrivo dell'ambulanza, pur non avendo causato l'incidente. Bravissimo, bel gesto e segno di civiltà e intelligenza. Ma dentro di me sento che dovrebbe essere la norma aiutarsi, non l'eccezione.

Mi affido a Faber
[…] In questa canzone esprimo quello che ho sempre pensato: che ci sia ben poco merito nella virtù e ben poca colpa nell'errore. Anche perché non sono ancora riuscito a capire bene, malgrado i miei cinquantotto anni, cosa esattamente sia la virtù e cosa esattamente sia l'errore, perché basta spostarci di latitudine e vediamo come i valori diventano disvalori e viceversa. Non parliamo poi dello spostarci nel tempo: c'erano morali, nel Medioevo, nel Rinascimento, che oggi non sono più assolutamente riconosciute. […]



Fabrizio De André - La città vecchia

Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo.

martedì 21 settembre 2010

10x400

Da che mi ricordi non ho mai avuto dubbi, dovessi scegliere tra lavori veloci e lunghi la scelta cadrebbe sempre sui primi. Mi piace fare questi allenamenti, mi diverte, mi stimola. I tanti km ora non fanno parte della mia testa, non c'è spazio per loro. Me lo sentivo da un po' e la scelta di rimandare la maratona all'autunno del 2011, 2 anni dopo l'ultima, è forse una delle più azzeccate in vita mia...
Oggi l'allenamento prevedeva 10x400 su strada in 1'25" rec. 1', per chiudere 2km a 4'10". Non avendo praticamente tratti piani intorno a casa mia, sono riuscito a scovarne uno a malapena da 500m, solo leggermente collinare, se mi sposto da lì le pendenze diventano troppo affaticanti per le ripetute quando non servono lavori muscolari, almeno per me. Insomma, si fa il criceto avanti e indietro.
Non riesco a trovare equilibrio nei ritmi, il primo 400 passa in 1'25", il secondo in 1'21 e via così fino al 4°. Poi finalmente mi assesto, corro spingendo ma senza forzare eccessivamente, cerco di curare i difetti soliti come il chiudere o alzare le spalle, o chiudere troppo le braccia, mi controllo con l'ombra proiettata sull'asfalto. I tempi si stabilizzano sull'1'22"/23" e mi gratifica che la fatica sia "giusta", c'è ma il minuto di recupero è sufficiente a far correre bene anche la prova successiva.
Finisco i 400 soddisfatto e mi aspettano i 2km a 4'10" collinari, non si può scappare ora dalle salite. Ho sempre trovato difficile tararmi su andature più lente dopo le prove veloci; non riesco mai a capire, senza riferimenti, se vado troppo piano o troppo forte. Passa il minuto di recupero e parto, vado a sensazione e mi pare di andare piano, ma so per esperienza che è ingannevole; ai 500 passo in 2' netti sempre con la sensazione di trotterellare... mah... continuo a guardare l'orologio. Al 1000 passo in 4'03" e vado sempre sciolto, ora iniziano le due salite e non ho più riferimenti intermedi, mi affido sempre alla sensazione. Inizio ad estraniarmi e a pensare ad altro, alle macchine che passano, al bel sole, al massaggio che mi aspetta. Fiinisco i 2km in 8'07" praticamente incredulo per la facilità con cui sono passati.
Boh, ci sono stati giorni che quello stesso percorso mi ha visto sputare sangue per andature ben più lente, ma oggi le gambe avevano voglia di correre, e così un po' gongolante e incredulo mi avvio verso una bella doccia calda...

venerdì 17 settembre 2010

Un pettorale per NY 2010 e... quanto mi sto divertendo!!

Annuncio su richiesta:

Disponibilità, causa rinuncia viaggio, di un pettorale per la ING New York City Marathon 2010, si correrà il 7 novembre 2010. Non c'è solo il pettorale ovviamente, ma anche volo e hotel (in camera con due adulti, uomini), costo circa 1800 euro. Le iscrizioni alla maratona sono ormai chiuse. Chi fosse interessato mi scriva una mail, così che lo possa mettere in contatto con il proprietario del pacchetto per ulteriori dettagli.

Veniamo a me, mi sto divertendo ho scritto nel titolo ed è così, in questo periodo correre è proprio un divertimento, ma lo è sempre quando si sta bene, quando ci si sente in forma e i tempi arrivano senza arrivare alla morte. E' un periodo buono, che dà fiducia, anche se turbato da qualche notizia un po' triste legata ad un amico, la vita in certi momenti sa complicarsi in maniera sorprendente; speriamo bene, anche se al momento è un bel casino. Dopo aver scaricato ieri causa massaggi, oggi ho lavorato in pista:

4 da 500 rec 1'30" + 1x1000 rec. 2' + 5x200 rec. 200 lenti

I tempi mi sono stati dettati così: "i 500 falli a 1'45" che va già bene, il mille se riesci sotto i 3'30" meglio, i 200 corri bene e spingi". Ok, non è proprio come dirlo, ma in questo momento sono particolarmente stimolato e incuriosito da questi lavori. Mi trovo in pista con i miei amici Dario, Paola e Simo, che reduce da un infortunio è ferma da agosto e sta lentamente recuperando.
Si parte insieme e poi ognuno fa il suo ritmo, ma si è tutti lì e nei recuperi si scherza, si chiacchiera, bello insomma. I tempi che arrivano mi piacciono e motivano: 1'43" di media sui 500m, 3'27" sul 1000 e 38" nei 200, corsi bene e abbastanza sciolti pur spingendo. E' ora di pensare alla DjTen.

mercoledì 15 settembre 2010

Le gare d'autunno

Dopo due chiacchiere con il coach Silvio ieri sera, si è giunti alla conclusione che piazzare la Mezza di Busto Arsizio per provare il PB, nel mezzo di una preparazione di gare brevi e campestri era un po' azzardata. Si posticipano i lunghi chilometraggi alla prossima primavera, quando anche la base di velocità e (spero dopo il potenziamento) di forza saranno più stabili e assodate. E quindi tocca decidere le gare successive alla Deejay Ten del 3 ottobre. Al momento la scelta cade su queste tre:

24 ottobre Trofeo Montestella 10km - Milano
7 novembre Pella-Orta 14,5km - Lago d'Orta
21 novembre International Golf Road Race 13km - Bogogno (No)
E FORSE 13 novembre 1ª tappa Poker Cross Novarese 6km - Campestre a Borgoticino (No)

Dopo il 21 novembre si penserà alle gare di cross, con l'intento preciso di fare bene le due campestri per eccellenza, quelle con la C maiuscola: il Campaccio e la 5 Mulini. Qui il livello è alto, anche tra i master, ma il fascino che trasuda e la loro lunga storia le rendono assolutamente il top, da fare.

Insomma, non resta che correre...

lunedì 13 settembre 2010

10k The R.U.N. - Vigevano

Archvio con soddisfazione anche la seconda gara dell'autunno, la 10k The R.U.N. di Vigevano, appartenente all'omonimo circuito della Gazzetta. La mattina inizia così, sveglia alle 6 per arrivare a Vigevano con un pochino d'anticipo, calcolo però male i tempi e alle 7,20 sono in piazza Ducale, non erano nemmeno aperti gli stand per ritirare i pettorali e la partenza era 2 ore dopo... uff...
Comunque, caffè, gazzetta (il solito inizio di giornata culturale insomma) e aspetto l'arrivo degli altri atlei, incrocio Omar e poi Matteo Raimondi (ottimo e spettacolare 4° assoluto, sempre più veloce) e si chiacchiera, arrivano altri amici, provo a vedere se incrocio Fathersnake ma non lo vedo; insomma il tempo passa. Mi scaldo cercando di fare il giro da 3200m che si percorrerà 3 volte, in parte è già segnato ed è chiaro che non sarà facile, ci sono un paio di salite lunghe 500m circa, corribili ma sempre salite e una rampetta breve e secca che immette nel ponte coperto, e poi ciottolato, pavè, porfido, sterrato e asfalto. Non facile insomma, soprattutto perchè il terzo giro sarà faticoso.
Mi scaldo con calma, mi cambio e mi posiziono in terza fila alla partenza. Non sono fresco come martedì sera ma sto bene e penso di fare una bella gara. Mi guardo intorno e immaginavo una partecipazione più numerosa, 321 i classificati, ma va bene così. Dopo lo sparo la partenza è meno forte di martedì sera, sono circa 20-30 le persone che mi precedono, leggera discesa e prima di una curva secca si inizia la prima salitella, spingo senza particolare affanno, ci sono molte curve anche secche, inizia la discesa si ritorna verso la piazza e c'è la seconda salita, quella che immette nel parco del castello.
Giro sempre bene, la prima donna è lì davanti ed è il mio riferimento, il tempo al km è di 3'40". C'è un pezzo sterrato prima della rampa che immette nel ponte coperto, siamo solo al 2°km ma già il percorso, nervoso e selettivo, inizia a mietere vittime tra i soliti partenti "sin cabeza", senza testa. Raggiungo la prima donna che subito si aggancia, siamo già sfilacciati e i primi sono lontani dalla vista (e del resto prenderò 7' dal primo). Dopo varie curve e un rettilineo in falsopiano si arriva in piazza Ducale per la fine del primo giro, il percorso è bellissimo, la piazza è sempre stupenda.
Inizia il secondo giro, la prima donna ha ceduto un pochino e nella salita sento che le mie gambe qualcosa stanno cedendo anche loro, non sono pendenze impossibili ma quando si spinge serve forza muscolare e io qui devo migliorare. Tengo il ritmo, ne sorpasso ancora un paio e sapere com'è il giro mi dà più sicurezza, continuo a spingere ma al passaggio in piazza ducale ho perso 15" dal giro precedente. Ora fatico, cerco di tenere e limitare i danni, la salita mi mette in difficoltà e vengo sorpassato da uno dell'Atletica Cinisello, provo a stargli attaccato e ci riesco, ma quando inizio la seconda salita lui ne ha per spingere e io no, da un paio di km sono a 50m da due che mi precedono, e non c'è verso di colmare la distanza, lui invece li prende e li lascia lì.
Finisce anche la seconda salita, si passa nel castello e la rampetta la accuso dietro le cosce, imbragandomi un po'. Cerco di rilassarmi in discesa ma sento che la prima donna è appena dietro e mi raggiunge un km prima della piazza. Non ci sto a farmi sorpassare ancora e visto che di salite non ce ne sono più provo a reagire, non è messa bene nemmeno lei perchè di contro non ha nessuna reazione. Arrivo in piazza contento della mia gara, per come è stata. Muscolare e nervosa ma anche bella nella sua difficoltà, con un percorso bellissimo.
Chiudo 21° assoluto in 36'49"! Nel terzo giro ho perso 10" rispetto a quello prima e quindi 25" dal primo giro, la fatica si è fatta sentire, ma sono contento e soddisfatto. Tra l'altro in quei 20 che mi precedono ce ne sono ben 11 della mia categoria...
La prima settimana di gare mi lascia ben sperare per l'autunno, per le campestri poi c'è ancora tempo per lavorare come si deve. Mercoledì mi aspetta la fisioterapista per un lavoro di fino sui polpacci, poi devo iniziare il potenziamento serio, per parificare la muscolatura delle gambe e aumentarne il tono muscolare e la forza.
Insomma, per le gare a venire devo darmi un tono...

PS Giusto per commentare il post di Father, il mio Garmin segna 9,9km contro i 9,6 dichiarati, quindi una media più bassa del chip. Ma mi fido di più della misurazione ufficiale del percorso che del gps, tra curve, salite ecc è facile che il satellite si perda per strada.

mercoledì 8 settembre 2010

Genevieve e il Kazakistan

E’ quasi l’una, c’è ancora molta gente in giro per locali nonostante il freddo.
La nebbia rende tutto effimero e Aleksjei, seminascosto in un portone, attende che la preda si avvicini. Si usava così a Semipalatinsk dove viveva fino a qualche anno fa, attendere, pazientare che prima o poi l’occasione arriva.

Non è per niente piacevole usare la bicicletta con questo freddo, la nebbia così umida lo spinge fin dentro le ossa ma Genevieve non se ne preoccupa, e pedala. E’ in ritardo per il suo appuntamento, ha litigato con il suo ragazzo perdendosi in mille parole e grida, perdendo il senso del tempo che scorre e ora pedala, in fretta.

A Semipalatinsk faceva molto più freddo che qui in città pensò Aleksjei, nessuno però se ne preoccupava, erano abituati e più di tutto vennero a conoscenza che l’Unione Sovietica li usò, a loro insaputa, come poligono nucleare sperimentale, tutto il Kazakistan era un poligono di cavie inconsapevoli. Ecco cos’era che deformava i neonati, che rendeva le persone cieche, sorde, che le faceva morire di malattie orribili. La fuga, l’unica soluzione possibile par allontanarsi da aria e acqua irrimediabilmente inquinate.

Finalmente! Genevieve lega alla benemeglio la bicicletta al palo, è l’unico mezzo che ha e le dispiacerebbe che la rubassero ma ha fretta, tanta fretta. Correndo per le vie strette del centro scivola sul pavè, reso viscido dalla nebbia. Il tonfo è greve e per un istante sembra che tutta l’aria dei polmoni venga sparata fuori. Resta immobile, la schiena fa male. “Resta dove sei” dice una voce profonda e inquietante “non ti muovere, sarebbe pericoloso”.

Aleksjei guarda per terra, il cielo è troppo lattiginoso e informe per essere guardato, il tempo passa e l’attesa della preda inizia ad essere insostenibile, fa freddo e la fame inizia a mordere. Un rumore. Si rintana nell’ombra e aspetta. Il rumore è strano, sono passi di corsa che si fermano improvvisamente con un gemito. Non sa cosa fare Aleksjei, si è già trovato nei guai per essersi sporto troppo in fretta, troppo precipitosamente. Non vuole cascarci un’altra volta. Da un po’ non sente più rumore e un misto di curiosità e sospetto si fanno avanti. Si sporge, e guarda.

La botta alla testa ha un po’ intorpidito Genevieve, la vista annebbiata, la schiena dolorante e gelida la immobilizzano a terra. Quella voce. Non è conosciuta, non è rassicurante anzi, Genevieve non risponde, non parla, cerca con attenzione di capire chi, cosa. La borsa! Già. Nella caduta si è aperta la borsetta spargendo il suo contenuto lungo qualche metro del pavè. Se mi deve rapinare – pensa Genevieve – almeno la borsetta è già aperta.

Non resiste più, Aleksjei esce allo scoperto e guarda. La stradina è deserta ora, l’orario, il freddo e la nebbia hanno spinto la gente verso casa o nei locali riscaldati, nessun testimone, meglio.. Pochi passi e la preda è là, sdraiata, tramortita, il portafoglio è di fianco alla borsetta aperta nel vicolo, c’è qualche oggetto sparso. Non può essere così facile pensa Aleksjei, da anni ormai abituato a lottare per ogni cosa. Si avvicina con cautela, continua a guardarsi intorno, nessuno, nessun rumore. E si avvicina.

Genevieve sente che quel silenzio, quella persona che la osserva senza dire più una parola la sta paralizzando, reagire, pazientare, urlare, piangere.. cosa la può portare alla salvezza? Non c’è un’anima intorno e l’impressione è che anche urlando nessuno le presterebbe ascolto.

Aleksjei è a un metro dalla preda che, stranamente, pare non accorgersi di nulla. Si guarda intorno Aleksjei, è attento a tutto ciò che lo circonda ma un colore vivace in quella serata così grigia e fredda lo colpisce. La preda è sdraiata a terra, appare sofferente e confusa, non sa cosa fare Aleksjei ma qualcosa ha imparato negli anni in Unione Sovietica. “Resta dove sei” le dice “non ti muovere, potrebbe essere pericoloso”.

Il respiro era tornato normale ma il cuore batteva all’impazzata, Genevieve sentiva che il tempo si era fermato, da quanto tempo era lì per terra? Quanto sarebbe durato, cosa avrebbe fatto di lei quella voce che ancora non aveva identificato, che non aveva ancora un volto? Sentiva uno strano appiccicaticcio sulla testa, sangue, sicuramente cadendo si era ferita, le sarebbe servito un fazzoletto ma non ce l’aveva. Si! Si che ce l’aveva, il suo fazzoletto verde acido porta fortuna, ma era nella borsetta, lontana da lei ora e non si poteva muovere.

“Non restare impalato, fa qualcosa o scappa via”, questo pensava Aleksjei, la serata era strana, tutto quanto stava capitando era strano, fino a che l’occhio non gli cadde su quella macchia di colore. Un fazzolettino verde acido che usciva dalla borsetta.

Era sorpreso e ammutolito “Genevieve…, sei tu?”

“Aleksjei?!? Ma vaffanculo va’, mi hai fatto prendere uno spavento…”

(scritto da Oliviero Giberti il 08.09.2010) 

Ottima la prima!

La stagione di gare autunnali si apre bene direi, la Straborgo di Notte si è davvero rivelata bagnata e fortunata. Arrivo a Borgomanero direttamente dall'ufficio alle 19,40; un'ora prima della partenza è più che sufficiente per scaldarsi e fare le cose con calma prima della gara, come piace a me. Alle iscrizioni trovo subito Andrea Monti che mi dice che i cavalli di razza, sia della mia società che di altre ci sono tutti o quasi, bene... Non che avessi velleità di vittoria, anzi, ma stasera ce ne sono tanti e me ne accorgo quando mi allineo al via.
La mia speranza che la pioggia pazienti fino alle 21,30 viene subito spenta dalle prime gocce poco dopo le 20, pioverà in gara non ce n'è. Non piove forte e l'unica cosa che mi preoccupa è il porfido scivoloso e la possibilità di farsi male, ma poi vengo assorbito dalle sensazioni di corsa e non ci penso più.
Mi allineo alla partenza, davanti a me ci sono Matteo Raimondi (avrò finalmente la certezza che l'unico modo per stargli dietro è il motorino), Paolo Proserpio, Marco Tiozzo, un paio della Cover-Mapei che conosco solo di vista, Davide Daccò e un bel po' di gente che dà proprio l'idea di andare forte.
Lo sparo! Parto forte ma in confronto ai primi sembro fermo, al primo mille avrò già quasi 200m di svantaggio e un buon 40 persone davanti, non ci credo, ma sono tutti qui? Il ritmo è alto, troppo, tanto che dopo circa un km ne ho quasi mezzo di nebbia, poi però mi riprendo in fretta e le gambe iniziano a girare proprio bene, il massaggio ha fatto il suo lavoro. Si passa per la seconda volta dal centro di Borgo e inizio a sentire bene le spinte dei piedi, a correre bene e i miei compagni di viaggio si staccano. Iniziano i sorpassi, chi ha sbagliato partenza ora paga dazio e io raccolgo.
Ne passo un po' nell'andata e ritorno da piazza San Gottardo, raggiungo anche Federica Cerutti, la prima donna e la incito a seguirmi, ma lo farà solo per 2-300 metri, partita un po' forte anche lei. Vedo un gruppetto folto davanti a me e provo ad andarli a prendere, il saliscendi leggero e il porfido bagnato non mi danno fastidio, sto bene quando si passa per l'ultima volta nella piazza del centro prima del traguardo. Sono deciso ma purtroppo non ho strada sufficiente per prendere il gruppetto, ormai c'è l'arrivo, ne riesco a sorpassare uno solo. Chiudo i 4740 metri del percorso in 16'06" al 25° posto! Che su quasi 500 partecipanti non si butta via.
Insomma, a fare i conti viene fuori una media di 3'24" al km che mi pare troppo ottimistica, correvo bene ma non così forte, il Garmin segna 3'31" dando un percorso più corto di 150m circa. Tenendo conto della tolleranza del Garmin, che il percorso l'hanno misurato con la rotella metrica e che correndo le traiettorie si tagliano un po', beh, metto la verità nel mezzo, poco sotto i 3'30" al km che comunque mi stupiscono! Cazzarola! Rispetto all'ultima volta che l'ho fatta 2 anni fa sono migliorato di 1'27" che su 5km è oro. E dato che premiavano i primi trenta ho pure vinto una bottiglia di vino, non si poteva iniziare meglio! Certo che il primo mi ha rifilato circa 25" al km, faccio perfino fatica a contarli...
Poco prima del via incontro Fathersnake con cui ho scambiato giusto due parole mentre cercavo di piazzare la giacca della tuta. Ero convinto di trovarlo dopo l'arrivo e chiacchierare con calma ma non l'ho più visto e mi dispiace, ma ci rivedremo a Vigevano domenica. All'arrivo ho invece incontrato Teo che ha fatto un'ottima gara correndo sotto i 4' al km, e che suo malgrado si è dovuto sorbire l'infinita attesa delle premiazioni, dato che non era lui il premiato. Ma tra chiacchiere e battute l'attesa è comunque stata piacevole.
Domani 10km tranquillissimi di scarico e poi si penserà ai 10k di Vigevano domenica, con più fiducia nella testa e la consapevolezza che c'è da lavorare ancora un bel po', ma la strada è quella giusta.

lunedì 6 settembre 2010

Gara bagnata, gara fortunata!

Domani sera inizia ufficialmente la nuova collezione gare autunno/inverno. La inaugura la Straborgo alle 20,45, gara di 5km tutta nel centro di Borgomanero, in leggero saliscendi. Unica pecca le previsioni meteo, che danno pioggia, poca ma pur sempre pioggia e ben 14°. Correre sotto l'acqua mi è sempre piaciuto, ma il pavè del centro di Borgomanero tende a diventare scivoloso e questo mi piace meno.
Ma tant'è, domani c'è la gara e si fa col gas a tutta e poi vediamo alla fine cosa ne è venuto fuori. Oggi ho fatto il classico giorno pregara, 30' di corsa lenta più qualche allungo. I segnali sono di buona forma, a 4'30" ero a 132 bpm e anche il recupero sta andando bene, le gambe sono ancora un po' legnose ma oggi hanno iniziato a ben digerire il massaggio di scarico, non sono leggere ma vanno decisamente meglio di settimana scorsa. Saranno a puntino per domenica, a Vigevano, per la 10k.

A proposito, qualcuno partecipa?

venerdì 3 settembre 2010

Massaggio di scarico

Dopo il lavoro di ieri (10x200 + 1000 tirato + 10x200) necessitavo assolutamente di scaricare. Non era il lavoro in sè, che anzi aiuta a ritrovare brillantezza, ero proprio col freno a mano tirato. Sto bene ma le gambe faticano, è come se fossero gonfie. Segnale inequivocabile.
Ad agosto ho lavorato e caricato tanto, sia per i ritmi e i lavori lattacidi che per il collinare, che da non abituato ho dovuto affrontare tutti i giorni, che fosse carico o scarico, aggiungendo comunque un po' di ulteriore affaticamento. Sapevo che avrei pagato il dazio della non abitudine a questi lavori, che arriverà ma ora non c'è, ma questo dazio mi ha quasi sorpreso stasera dalla fisioterapista.
Siamo partiti con la stranezza che i polpacci dolevano alla pressione, molto più del solito scarico, e soprattutto con la conferma che la gamba sinistra è più piccola muscolarmente e meno tonica della destra. La coscia ha una differenza di 2cm mentre il polpaccio 1,5cm. Non male vero?
E' un problema che mi trascino dal '95, da un'operazione al ginocchio, problema che non ho mai risolto e che sicuramente è stato causa di infortuni sulla gamba sinistra. Ora però è evidente che, per fare un salto di qualità (eventuale) e affrontare le campestri invernali, non posso prescindere da un tono muscolare adeguato e dalla parità muscolare delle due gambe. In più i polpacci hanno contratture da rompere e sciogliere, ma posso aspettare dopo le prossime due gare: martedì la Straborgo a Borgomanero e domenica la 10k a Vigevano. 
Insomma, il bello è che posso gareggiare e sistemare la cosa senza traumi, il meno bello è scoprire che ancora mi trascino questa cosa, e che solo un potenziamento fatto seriamente mi toglierà. Non è una gran cosa, il problema è trovare il tempo per tutto. Vamos a ver que serà.

mercoledì 1 settembre 2010

Quasi ci siamo, ma che pesantezza...

Questa settimana sono a casa in ferie e ho ben pensato di darmi ai lavori che da tempo mi osservano e giudicano in malo modo, tipo ristrutturare delle vecchie sedie e altra roba in legno. Pochissimo tempo per leggere i blog e per scrivere il mio, almeno fino a fine settimana.
Domenica scorsa ho partecipato alla Sgamelaa, o meglio, io e Pimpe abbiamo partecipato al concorso "ti piace vincere facile" facendo il minigiro coi ragazzini, 5km dove, a parte me e lui, il più vecchio avrà avuto 16 anni... cosa non si fa... Ho rivisto volentieri Patty, Furio, Frank, Cosanza e ho finalmente conosciuto di persona Kikko, tutti partecipanti (eccetto il gentil sesso) alla Sgamelaa vera e propria nei suoi 26km.
I racconti li trovate sui rispettivi blog, io ho passato una bella mattinata in compagnia e spero di ritrovarli, e magari anche qualcun altro in più, martedì prossimo a Borgomanero, alla Straborgo. La settimana di carico, a sorpresa è finita ieri con un bel 3x2000 collinare, le gambe sono cariche, i muscoli hanno bisogno di metabolizzare e riposarsi per trovare freschezza ma sto bene, a parte qualche doloretto qui e là. Vedremo...