Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
Verdure: aglio, barbabietola, basilico, bieta da coste e da taglio, bietola, broccolo, carota, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria bianca, rossa, verde e bionda, cicoria catalogna, orchidea rossa e puntarelle, cipolla, costa, erba medica, fagiolo borlotto nano e rampicante, fagiolino, finocchio, fungo, grano saraceno, indivia riccia, lattuga romana, rossa e dei ghiacci, maggiorana, mais, melanzana, mentuccia, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, rapa, riso, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, seme di girasole, seme di lino, seme di sesamo, soia, spinacio, zucca, zucchina ibrida chiara e scura.
Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

giovedì 22 settembre 2011

Che vi posso dire, grazie...

Giusto poco fa ho appreso della decisione dei R.E.M di sciogliersi, dopo 31 anni di carriera. Da un po', per come la vedo, avevano "meno" da dire, da un po' i loro lavori si somigliavano tutti ed è un segnale inequivocabile. Non è facile stare in giro tanti anni con una creatività fuori dal comune, credo sia fisiologico, non sono certi gli unici, basta pensare agli U2.
Tornando al gruppo di Athens, ricordo benissimo l'ascolto del singolo Radio Free Europe nel 1984, ma mi sono letteralmente esplosi nel cervello nel 1986, con l'album Life's Reach Pageant. Soprattutto la canzone di apertura, Begin the begin, con quel riff che non mi sono più scordato. Un po' psichedelici, un po' rock, un po' garage mi avevano subito attratto, con quella tipica ruvidezza ed i testi complicati di Michael Stipe.
Mi hanno accompagnato per anni, a volte in maniera quasi intima, fino al loro ultimo capolavoro Automatic for the people, l'album successivo all'esplosione mondiale di Out of Time e del suo singolo Losing my religion. Da lì in poi è partito l'oblio creativo, con lavori buoni ma che presto ti scivolavano addosso.
Ora ognun per sè e io non posso che ringraziarli, per la compagnia e la buona musica, good luck guys.
Li saluto con due tra le mie preferite, prima la sopracitata Begin the Begin, qui impreziosita da Eddie Wedder e che, a distanza di anni, risulta ancora energica e significativa. Segue il classicone Everybody Hurts, che nonostante le migliaia di ascolti riesce sempre a turbarmi.


4 commenti:

Hal78 ha detto...

Probabilmente si son accorti che insieme non avevano da dare quello che il loro pubblico si aspetta. ecco, grazie. É quello che ho pensato pure io.

web runner ha detto...

Grazie anche da parte mia.
Soprattutto per uscire di scena con stile.
Qualche buffone finto-rocker di casa nostra dovrebbe imparare.

Unknown ha detto...

Già, è insolito, nel panorama rock, che una band prenda la decisione di lasciare così, di punto in bianco. Senz'altro più onesto di chi si trascina stancamente da un palco all'altro ridotto alla pantomima di sè stesso (quoto web runner).

Luca "Ginko" ha detto...

L'ho sentita proprio ieri la notizia. Evidentemente hanno le loro buone ragioni. Sulla risposta del tuo post precedente non è male come idea quella di usare le mezze come lunghi..