Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
Verdure: aglio, barbabietola, basilico, bieta da coste e da taglio, bietola, broccolo, carota, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria bianca, rossa, verde e bionda, cicoria catalogna, orchidea rossa e puntarelle, cipolla, costa, erba medica, fagiolo borlotto nano e rampicante, fagiolino, finocchio, fungo, grano saraceno, indivia riccia, lattuga romana, rossa e dei ghiacci, maggiorana, mais, melanzana, mentuccia, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, rapa, riso, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, seme di girasole, seme di lino, seme di sesamo, soia, spinacio, zucca, zucchina ibrida chiara e scura.
Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

venerdì 26 agosto 2011

Io sono d'accordo

...anche se in fondo non me ne frega più di tanto


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1039&ID_sezione=56

10 commenti:

Albe che corre ha detto...

Daccordo!
Non vado allo stadio da una decina di anni e alle urna ancor di più ..tranne che per i refrendum ovvio!

Hal78 ha detto...

Gramellini è granata. Acuto nelle sue analisi, sempre. Tranne quando parla di pallone, non si può ascoltare. :-))
Posso essere d'accordo anch'io. ma so che al primo Inter-Juve telefonerei al servizio clienti sky implorando di annullarmi la disdetta. E scusandomi pure.
Il problema principale non è il calcio in sè stesso ne i calciatori. sono 1. media 2. presidenti 3. Chi governa il mondo del calcio.
ciao

theyogi ha detto...

per me potrebbero vietarlo da domani......

Massimo ha detto...

Il calcio è la prima industria d'Italia: se si sciopera in fabbrica bisogna rimetterci la giornata di lavoro.
I calciatori per questo sciopero DEVONO pagare in percentuale visti i loro stipendi dai 10 ai 20 mila euro. Soldi da destinare agli ammortizzatori sociali.

Per quanto riguarda le tasse le devono pagare, compreso il contributo di solidarietà. Punto.

Massimo ha detto...

ovviamente 10 e 20 milioni volevo dire...

Pimpe ha detto...

stamattina (all'esselunga) ho letto la prima pagina della gazzetta che titolava " AUTOGOL " ..... mai titolo fu cosi' azzeccato .. ;-)

Luca "Ginko" ha detto...

Sottoscrivo pienamente, un bell'articolo non c'è che dire. Chi segue il calcio è un po' come un drogato, non riesce a smettere ahimè..

Robi ha detto...

non capisco perchè certi giornalisti continuano con sta pippa dei giocatori di calcio che sono una casta (parla un giornalista poi!!!) Se si vuole fare del qualunquismo ok mi metto nel mucchio anche io, a testa bassa a dire che "calciatori viziati", "calciatori fighette", ecc. Ma sto tizio qua che fa il fenomeno con la macchina da scrivere ha mai giocato a calcio??? sa su cosa verte lo stop del campionato (non è uno sciopero... questo termine lo hanno inventato i giornalisti). Mettetevi nei panni di un giovane calciatore che magari si trova fuori rosa, e che come vorrebbero i presidenti dei club, viene messo ad allenarsi nel campetto della parrocchia lontano dai compagni e dall'allenatore con il rischio di vedere sfumata la propria carriera. Non vi sembra una cosa per cui vale la pena di lottare? A me si!!!

Oliver ha detto...

@Robi Forse, in altri momenti, poteva essere più comprensibile. Ora però, in questo momento contingente di difficoltà, anche di persone normali con un lavoro ma un reddito basso beh, mi pare una guerra tra ricchi e, per quanto provi a capire, mi stona davvero tanto. Come il fatto che campino di calcio i giocatori che giocano nella sesta, e dico SESTA, categoria nazionale quando gente da olimpiade fatica a fare il professionista. Ma il discorso da affrontare qui è vasto.

Oliver ha detto...

@robi ma resto d'accordo con te che la caste da noi sono tante, anzi, troppe (giornalisti compresi)