Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
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martedì 11 ottobre 2011

Qualche pensiero su maratona e dintorni

Folla in partenza
Premetto una cosa, anzi due, lo faccio subito per evitare fraintendimenti e inutile confusione. La prima è che ragiono a titolo personale, io la vedo così e non è detto che abbia ragione o torto, la vedo semplicemente così. La seconda è che, magari, qualcuno si rivedrà in quel che scriverò, me è normale. I miei pensieri nascono dal leggere gli altri blog, dalla frequentazione di altri corridori, e da tanti anni in questo mondo un po' folle e bellissimo, del quale sono orgoglioso di farne parte.
Negli ultimi anni la maratona ha assunto un'importanza molto diversa da quella che era anche solo vent'anni fa. Io non sono un fan sfegatato della maratona, non è stata la mia prima gara (anche perchè avevo 14 anni quando ho iniziato...) e mi ci sono avvicinato senza nessuna fretta, con rispetto se non timore. Nel mondo amatoriale a volte la preparazione era davvero approssimativa, sentivo e vedevo gente prendere delle sonore legnate in quella gara. Il muro del 35°km, soglia più o meno fisiologica della fine del glicogeno, era un muro altissimo e quasi invalicabile.Per cui quando a 24 anni decisi di andare a New York con altri amici decisi di arrivarci il più preparato possibile. Non avevo allenatori allora, così mi comprai il libro "La maratona - Allenamento e alimentazione" del dr Enrico Arcelli. Se non è diventato una bibbia poco ci è mancato, mi ha aperto un mondo, su metodi di allenamento, esplicazione dei diversi lavori e dei loro effetti, alimentazione.
Mi sono fatto una tabella, un po' carica a dire il vero, tant'è che sono andato in forma prima e a New York ero stanco e in calo, ma insomma non mi posso lamentare. Ero carico e motivato a mille, in quei 4 mesi mi sono allenato all'alba, ho perso peso, mi sono potenziato, ho fatto un sacco di lavori specifici noiosi come se stessi facendo un gioco divertente. E' incredibile la testa. Ho fatto il personale sulla mezza che da allora non riesco a infrangere (1h19'34") e alla partenza di New York ero agitato ma non troppo per essere un esordio su quella distanza. Fino alla mezza non avevo buone sensazioni, passai in 1h31' ma senza facilità, poi sul Queensborough Bridge, al 26°km, la svolta, ho iniziato a sentirmi leggero e le gambe a girare facili facili. Anche troppo perchè ho corso i successivi 10km in 40' sull'onda di un entusiasmo folgorante. L'ingresso in Central Park era prima rispetto ad ora, e si faceva una salitella di 150m circa bella ripida, erta che mi ha fatto capire che non ne avevo ancora per tanto. Infatti al 39° ho rallentato sensibilmente, al 40° ero a 2h48' e ho percorso i 2km successivi in 11' più o meno, chiudendo in 2h59'33". Felice e soddisfatto come non mai, stanco certo ma non morto, un esordio direttamente sotto le 3 ore valeva oro.
Ma quella soddisfazione ha portato con sè anche un appagamento che alla lunga mi ha appesantito, tant'è che tra infortuni e crisi personali ne ho corsa un'altra solo 12 anni dopo, con pessimi risultati, e una terza 5 anni più tardi, portando il personale a 2h55' ma arrivando davvero stanco, anche di testa anche se con una soddisfazione che rasentava il nirvana. Tra meno di un mese andrò a NY per la terza volta, per NON fare la maratona, l'infortunio non me lo permette, e quel poco di lucidità mentale mi consiglia di non fare cazzate con un'autonomia massima di 55 minuti di corsa, non vale la pena.
Perchè tutto sto racconto? Perchè ci sono alcune cose che non capisco, non dico che sono giuste o sbagliate ma semplicemente non le capisco. Noto che chi si avvicina tardi alla corsa ha, come primo obiettivo, la maratona, è una regola quasi ferrea. Ci sono tante gare più brevi, che possono dare il tempo al corpo e alle articolazioni di adattarsi al movimento, che posso far capire quanto sia usurante stare sulle gambe dalle 3 ore in su, fino a 5 o 6 ore a volte! Non è uno scherzo, nè fisicamente nè mentalmente, e avvicinarsi con cautela sarebbe meglio, e invece no. Ho visto tante meteore correre come i pazzi per 2 o 3 anni, apparire dal niente, andare forte, correre tutti i giorni se non due volte al giorno e poi smettere, di botto, perchè le ginocchia e le cartilagini non hanno avuto il tempo di adattarsi e si sono frantumate.
Noto la fissazione di almeno due maratone l'anno, almeno due, tralasciando totalmente la possibilità di migliorarsi facendo altre distanze, più brevi e veloci, meno usuranti e più "divertenti". Specialità come le campestri, i 5000 o i 10.000, dove serve usare diversamente la frequenza e l'ampiezza della falcata, dove si deve correre a ritmi e pulsazioni differenti, dove si impara ad usare le braccia in corsa, ad usare bene i piedi, dove diventa fisiologico aumentare la propria soglia anaerobica, tutti passaggi fondamentali per partire a preparare una maratona, da un gradino più alto della volta precedente. E invece pare che l'unica gara sia la maratona, o la mezza. Perchè? Non so. E' come fissarsi a mangiare sempre lo stesso piatto, quando abbiamo bisogno di più alimenti.
Sarà che adoro variare, sarà che quando finisco le campestri a marzo le gambe sono molto forti e, su strada, corro con una forza che non avevo a novembre, sarà che la maratona per me è una delle gare, non la gara, e che come tale faccio quando sento di poter affrontare la preparazione, non la gara in sè che è in fondo una liberazione. Varietà, migliorare tanti parametri per migliorarsi in generale, curare tanti aspetti, dallo stretching al potenziamento per ridurre, il più possibile gli infortuni, che comunque, a volte, arrivano. E darsi il tempo di metabolizzare gli allenamenti, di capire se il recupero (importantissimo) c'è stato o necessitiamo di qualche giorno in più, di capire i ritmi, la tecnica di corsa... troppa roba? No, è solo la corsa.
Urca, quanto ho scritto, non ho voglia di rileggere, perdonate gli errori.

22 commenti:

Pimpe ha detto...

sottoscrivo, firmo timbro e passo la palla... ;-)
p.s. letto tutto, zero errori ;-)

Unknown ha detto...

Pur avendo iniziato a correre tardi (quando altri stanno già pensando di smettere)la maratona non mi attira, non ne subisco il fascino. La mezza sì, perchè la trovo un perfetto compromesso tra resistenza e velocità.

Giuseppe ha detto...

Condivido il tuo pensiero e a quanto pare abbiamo condiviso tante altre situazioni compresa la lettura e la messa in pratica del LA MARATONA -Allenamento e alimentazione di Arcelli.
Per quanto riguarda la maratona come obbiettivo primario di molti neo runner mi sta bene quando è corsa intorno alla tre ore ma quando si tratta di percorso lungo 4 o 5 ore e da la non si muove c'è sicuramente qualche cosa da rivedere.
Sottolineo che anche in questo caso si tratta del mio punto di vista personale.

GIAN CARLO ha detto...

IO sono al di la del guado... e lo sai.
I miei motivi semplicissimi: quando corro a lungo mi rilasso in maniera unica e quando finisco una maratona ancora oggi provo una gioia particolare.
Poi nella mia "carriera" ho fatto un'ottantina di mezze e almeno 200/250 altre gare tra 5 e 15km quindi variare credo sia un'esigenza sia fisica che mentale(non a caso oggi penso anche al triathlon come a un gioco nuovo)... ma alla fine il mio cerchio si chiude sempre allo stesso modo ed è per questo che tra un mese ...con entusiasmo ...partirò da maratona per arrivare ad Atene.
Per me(ma ovviamente solo per me) chi non fa anche questo perde un pezzo del puzzle.

Patty ha detto...

io concordo con te, ho iniziato intorno ai 30 anni a correre e basta (tardi) ma prima ne ho fatte di ogni : MTB, aerobica e altro......però dopo 13 anni non ho ancora fatto una Maratona e pur avendoci voluto provare 2 anni fà senza riuscirci, ora non sono più sicura di volerla correre o almeno non quella su asfalto di 42 km e rotti!!!!
Non so se hai capito!
Per quanto riguarda te forse hai davvero dato tanto e chiesto altrettanto al tuo fisico non credi?

franchino ha detto...

Condivido il tuo pensiero Oliver. Forse l'obiettivo di qualcosa di impensabile per un sedentario, come correre la maratona, è il giusto stimolo per iniziare a correre. Forse c'è anche una buona dose di esibizionismo o di autolesionismo :-D, ma dal resto ognuno è libero di fare quel che meglio crede. Io la distanza l'ho provata, non mi entusiasmato ma credo che tra qualche anno la ritento. Come giustamente dice Gian Carlo variare è un'esigenza, fisica e mentale. Poi dopo il trail di sabato...

Karim ha detto...

Quanto scrivi è verissimo e succede in quei casi in cui lápproccio alla corsa è sbagliato. Lo descrive molto bene Albanesi questo tipo di "runner" che si allena e corre la maratona solo per fare il fico con gli amici. Poi sopravvengono infortuni vari e la corsa finisce.

nino ha detto...

in effetti. nel mio caso io ci sono arrivato grazie al calcio.
quando ti sbattono in terra in un importante torneo da 7 minuti in villaggio turistico di una sperduta isola greca vedi le cose con un altra ottica.
correre già lo facevo da anni. la stramilano dei 50000 appuntamento fisso. e una volta fatto il salto correndo anche quella agonistica perche non provarci.
e ora sto per correre la numero 16

teo ha detto...

Ammetto che quando ho iniziato a correre e fino poco tempo fa il grande obiettivo era quello...ora penso che tra un 10000 vicino ai 40 minuti e una maratona finita in 5 ore sceglierei senza dubbio la prima!...ma questo grazie anche a te;-)ciaooo

francos ha detto...

Anche io penso che la corsa perfetta sia la mezza, la corsa per se è fatica sia un 10000 sia una maratona, tutto sta nella voglia di farle e ascoltare il prorio corpo e non strafare.

bressdicorsa ha detto...

perche' e' l'unica gara che attira? perche' e' la piu' dura,la piu' difficile e non e' per tutti,siamo in 35mila ad averla conclusa su 60milioni di abitanti!non tutti sono veloci per una campestre oppure per una 10000,non tutti sostengono una 5000 ma una mara la puoi resistere anche 4 ore! questa e' la mia opinione,non sono daccordo con te ma rispetto la tua opinione

andrea dugaro ha detto...

concordo 100, 100
ho la sensazione che oggi tiri tutto ciò che è esagerato e ti spacca.
e la maratona lo è!
vedi quante persone nei blog e che conosco di persona, che passano 10 anni e più a migliorare il tempo maratona, e poi smettono per sempre di correre, per consumo cartilagine nelle ginocchia, sfondamento metatarso......ma è possibile!!!!!
non la rinnego, ma non va vissuta come il centro della corsa, perchè fa male e danni!!!!

lello ha detto...

hai pienamente ragione oliver , variare e' bello , io me ne sono accorto ora di quanto sono belle anche le gare corte e che aiuto ti danno , ho sempre puntato alla mara , tralasciando le altre ma ora no, anche se l'obbiettivo finale e' quello ,mi diverto a correre a lungo

Oliver ha detto...

Pimpe, ottimo

Father, condivido, anche se pure le mezze mi hanno stancato, forse ne ho fatte troppe

Giuseppe, stesso pensiero

RB, condivido che variare sia fisiologico e anche il fatto che ognuno, com'è giusto che sia, provi emozioni dove meglio crede. Se reggi tanti anni a fare km e maratone vuol dire che è la tua strada, se ti spacchi in continuazione non lo è. Io non mi diverto più a pensare alla maratona. In bocca al lupo per Atene!

Patti, sono d'accordo con RB con l'idea che, se non l'hai mai fatta la maratona, ti sei perso qualcosa, ma non è obbligatorio farla, come tante altre cose. Se te la senti la provi altrimenti scegli altro, e va bene uguale. Per quanto riguarda me la stanchezza è mentale, devo necessariamente cambiare stimoli, l'infortunio fa parte del gioco, a meno che non diventi cronico.

Oliver ha detto...

Frank, il problema è che il sedentario non si concede il tempo di adattare le sue articolazioni ad uno sforzo così lungo, finendo per farsi male seriamente. Poi, è giusto che ognuno faccia le sue scelte

Oliver ha detto...

Karim, ne ho visti un po' che da zero han fatto migliaia di km in poco tempo, riducendo le cartilagini a tal punto da dover smettere del tutto. Cosa che nella maggior parte dei casi è evitabile.

nino, non arrivavi da zero, dal divano alla maratona, e come per Rb, se non hai problemi fisici va bene così

Teo, puoi scegliere entrambe le cose, basta arrivarci per gradi e preparati.

Francos, ottimo ragionamento

Bress, grande Bress, qui ci siamo. Pensi davvero che un 5000 o un 10000 tirato non sia duro e difficile? Ti assicuro che lo è, in maniera diversa ma lo è. E se puoi affrontare 5 ore sulle gambe lo puoi fare per 40' in pista. Se accetti di fare 4 ore una maratona è come partecipare a un 10.000 a fare 50', no? A volte è un problema di pubblicità, nel senso che all'estero sono molte più che da noi le gare su strada da 10 o 5km, e c'è una marea di gente che le fa, Francia, Spagna, Germania, da noi funziona la maratona ma non ci sono così tante alternative. Io fatico a trovare 10k su strada in certi periodi, mentre mezze o maratone ci sono tutto l'anno. Diventa quindi anche un problema di calendario, perchè sono sicuro che se ci fossero più gare alcuni equilibri si sposterebbero. Io la vedo così Bress, è il mio modo di vedere la corsa e l'atletica in generale, pur rispettando il tuo punto di vista, valido quanto il mio.

Grinta, la penso come te, il fiorire di tanti trail e ultratrail con chilometraggi importanti mi porta a pensare la stessa cosa, spostare l'asticella delle sfide un po' più in là, solo che non tutti sono preparati a sforzi del genere, e credo che la filosofia sia e debba essere un'altra anzichè cercare sempre e solo il limite massimo

lello, io non sono contro la maratona in sè, non entusiasma più me ma gli altri si. Il problema è ostinarsi a non capire che variare aiuta a migliorarsi anche in maratona, aiuta ad arrivarci più forti muscolarmente e quindi a prevenire infortuni da usura.

Anonimo ha detto...

Moda. Per mè è solo moda, non tutti sanno quali sono i problemi per fare una maratona come si deve, sia che impieghi tre o sei ore. E’una gara che fanno vedere spesso in tv e uno ne rimane affascinato tanto da provarci, poi se ti và bene, allora fai il ‘’sborone’’ I media sono portati a ingigantire tutto quello che fa fare soldi. Quanti soldi si muovono intorno a questa gara TANTI Oltre alle maratone importanti le altre se arrivano a 200 presenze è un miracolo. Quante 10km ci sono in giro? Solo DJ Ten è riuscita a fare 12.000 presenze, ma quanti erano li per la gara e quanti per Linus. Noi umani non siamo nati per correre distanze di questo tipo o superiori, perché non l’abbiamo nel DNA come altri esseri viventi, lo sport lo abbiamo inventato noi (per noia o per puro spirito di rivalsa su altri) solo negli ultimi decenni, prima si pensava solo a sopravvivere. Quando la moda maratona sarà passata ci si orienterà verso qualche altra specialità, tipo triathlon, skirunning, corsa in montagna non ultimo il giro del Monte Bianco, con queste si che le ossa non si rompono, ma si sbriciolano. Ciao De Angeli Ambrogio

nicolap ha detto...

Non mi sento di giudicare gli altri; personalmente ne ho corsa 1 in 8 anni e dopo 3 anni di adattamento, quindi un po' il tuo modo di vedere. Però capisco che chi non raggiunge certe velocità sul breve probabilmente sente la sfida della 42 come una cosa più democratica e stimolante, in cui tutti alla fine sono sulla stessa barca, gli atleti da 2.50 come quelli da 4 ore.

Anonimo ha detto...

Arrivo tardi ma arrivo...a volte eheheh
Come la penso lo sai, arrivo dalla pista amo correre in soglia anaerobica, adoro la potenza leggera che si può esprimere solo in pista su quell'anello rosso che è croce e delizia [3000mt - 5000mt ]... ma a 40 anni e tra le donne correre in pista è quasi triste.
Come dice qualcuno per alcuni la maratona è moda,i grandi numeri fanno gola e incuriosiscono, quando dico che corro la prima domanda che mi rivolgono è "allora hai fatto new york?" così come pare che solo la competizione estrema solo quello che massacra venga riconocsiuto e ammirato ... alcuni atleti hanno come unico obiettivo quello di esserci, conta solo partire e arrivare,non importa come o in quanto, non conta trovare il proprio limite,non sanno cosa significa conoscersi in allenamneto, o ascoltarsi e lavorare per ricercare la velocità massima per quella distanza e per il proprio fisico ... sono due atteggiamenti differenti, due modi opposti di Essere e due modi opposti di concepire la medesima passione ... ma uno non esclude l'altro.

Luca "Ginko" ha detto...

Un signor post che anche se da neofita condivido in pieno.
Domenica sarà la mia prima maratona. Prima di domenica ho corso le classiche 10km, diverse mezze un paio di trail e alcune gare corto estive.
Come hai scritto per me sarà una liberazione. C'è chi colleziona partecipazioni senza essere ben allenato e chi come me ci mette 5 mesi della sua vita perché ho troppo rispetto per il mio corpo. Forse era presto per farla ma di certo credo di avere la consapevolezza di averla preparata. Il resto vien da se.

Lucky73 ha detto...

Bella Oliver, io mi ritrovo perfettamente nel commento di Simona :)

a presto!

orzowei ha detto...

Leggo solo ora, ma l'ho fatto veramente con grande piacere, perchè tutto quello che hai scritto è super-giusto, e lo condivido.
Aggiungo anche che c'è tanta gente che si iscrive alla Maratona perchè "fa figo", così poi lo può raccontare in ufficio e può mostrare la bella medaglia che gli hanno dato.
Ma tranquillo, quelli là si rompono (nel vero senso della parola) presto.
Dopo la prima volta che la fanno e che per fortuna riescono a finirla, capiscono che sarebbe stato meglio se si fossero allenati veramente (non di più, ma veramente) ed allora decidono che non fa per loro, con un "io Maratone mai più !!".
Si chiama "Legge della selezione naturale", Darwin docet....
Ciao, buone corse !!