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Io e Kikko |
Proprio così, quasi non ricordo come si faccia. Venerdì sera esco in fretta dall'ufficio per arrivare ad Arona, sul Lago Maggiore, per tempo e partecipare alla gara; uscire in macchina da Milano alle 18,40 non è come dirlo. Arrivo ad Arona un'ora dopo, non proprio rilassato ma in tempo per la gara e, soprattutto, il pregara, con ritiro pettorale, ritirata e riscaldamento. Si prevedeva pioggia e invece Giove Pluvio grazia la serata, le nuvole scurissime e minacciose tengono la pioggia per sè. Non è proprio piovuto nella giornata così che il ciottolato del centro storico non è nemmeno scivoloso, meglio.
Mi scaldo con l'Ale che, da "buon" coach, cerco di catechizzare per la gara e che chiuderà con una media a sorpresa di 4'48" al km. Ottimo. Io finisco il riscaldamento incrociando Kikko alla partenza, nessuno dei due sapeva della partecipazione dell'altro, qualche chiacchiera qualche allungo, una foto ed è ora di far girare le gambe a mille. Io non mi sento sicuro in partenza, so di essere indietro come forma e ritmi e la cosa mi toglie tranquillità, non ho idea di come impostare la gara. Quel che sarà, sarà.
Allo sparo, partono davanti a me una settantina di proiettili, io cerco di non farmi trascinare per non chiudere la gara in largo anticipo. Kikko vola via e lo vedrò solo all'arrivo. Il ritmo non è agevolissimo, sento un po' di affanno, il 1° km passa in 3'42". Ora arriva il pezzo nel centro storico con brevi salitelle, curve e controcurve per poi tornare sul lungo lago verso la partenza, e fare il secondo e ultimo giro. Provo a guardare il crono al 2° km ma è buio e il mio astigmatismo non mi fa capire niente di cosa dice l'orologio. Bene, pensiamo a tenere il ritmo e a prendere più persone che posso. Finisco il primo giro intorno alla 60ma posizione, così mi dicono, ora sto correndo bene, spingo e le gambe reagiscono. Si ritorna nel budello, sorpasso molta gente che paga la folle partenza, ma le gambe iniziano a dirmi che la pacchia è finita. il 5° km lo tengo, il 6° è ultimo cerco comunque di agganciare quelli davanti, e poi quelli davanti ancora.
Curva ad U, tra 150m c'è il traguardo, piazzo pure una volata, da solo, nessuno reagisce. Chiudo in 22'20", al 44° posto su poco più di 200 persone. Pensavo peggio, anche se gli ultimi 2km li ho subiti parecchio resto comunque abbastanza soddisfatto. Pizza&Birra sono meritati.
Domenica mattina partecipo alla Milano City Marathon Relay, la maratona a staffetta, correndo con Simo, Chiara e Dario per Emergency. Piove, fa freddo, a volte c'è anche un venticello che, da bagnati, diventa davvero gelido. Stavolta le previsioni ci hanno azzeccato in pieno mannaggia a loro. Alle 11 consegno la sacca, resto cambiato fino alle 12,15 quando arriverà il mio compagno di staffetta a darmi il via per la mia frazione. Non so quanto freddo ho preso, ho cercato anche riparo nei tendoni ma non si vedeva niente della maratona.
Così verso le 11,45 arrivano le prime staffette e allora mi piazzo nella bagarre. Corricchio, incito, batto le mani, cerco di stare caldo in ogni modo ma non ci riesco. Passa Joker, poi passa l'Uomo Ragno con una panza degna di Bud Spencer e passano Batman e Robin. Non ho le traveggole, sono i maratoneti mascherati. Ne vedo anche tanti già parecchio provati, vittime della fatica e del clima che aggiunge stanchezza. Dario arriva, è il mio turno.
Parto che ho l'agilità di Robocop, il troppo freddo mi ha irrigidito. Cerco scioltezza, cerco di correre bene. Il grosso della maratona è passato per cui si corre senza ostacoli; ho la frazione che passa in pieno centro, da via Montenapoleone a piazza della Scala, da piazza Duomo a Corso Vittorio Emanuele e Piazza San Babila. Il cuore di Milano insomma, che è... vuoto, o quasi. C'è un tempo che definire di merda è un eufemismo, fa freddo, la maratona con il suo meglio è già passata da un'ora, ovviamente quella poca gente non ha più voglia di prendere pioggia e vento. Ma va così, le staffette sono 2103 e c'è una marea di gente che corre, bisogna godersi il momento e ringraziare chi tifa comunque, come i 4 ragazzi africani che, sotto gli ombrelli, suonavano i tamburi per noi in piazza della Scala, grandiosi. Li ho applauditi.
Continuo la mia frazione cercando di confortare quei maratoneti che, dall'aspetto, avevano finito la loro maratona già prima del 30° km, saluto il simpatico Giovanni Storti (quello di Aldo, Giovanni e Giacomo) e continuo verso i navigli, verso via Papiniano dove Chiara mi darà il cambio per l'ultima frazione. Inizia il trambusto, il gran casino di 2000 persone e accompagnatori che aspettano, cercano, schiamazzano. arrivo e... ma dove cazzo è Chiara????? Le code infinite ai pochi bagni chimici l'hanno fatta tardare, appare poco dopo, un po' tesa invero, ma pronta a godersi gli ultimi 8 km abbondanti fino al traguardo.
La nostra staffetta "Birra Media Chiara" chiuderà 70ma, ottimo risultato, e soprattutto e nonostante tutto, sarà una bella giornata. Ci voleva.