Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
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Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

mercoledì 19 gennaio 2011

Competitivo?

Quante volte mi sono sentito definire "ma tu sei troppo competitivo", oppure ho sentito definire l'agonismo come qualcosa di assolutamente negativo. Ma perché? Da dove nasce questa diffidenza, questa ostilità verso la competizione.
Viviamo in una società che vive di competizione, che ci "costringe" a confrontarci e competere quotidianamente quasi per ogni cosa. E lo si fa per abitudine, per necessità, per obbligo, quasi senza rendersene conto da tanto ne siamo assuefatti. Non vuoi competere in gara, ma lo fai in ufficio per una possibile carriera, o aumento o promozione, e lo fai in maniera ancora più aspra! Sto generalizzando ovviamente. Ognuno di noi fa storia a sé, riporto però quello che vedo nel mio ambiente di lavoro e, in genere, in una città sempre di fretta e competitiva come Milano. Fretta per cosa poi, non si sa, ma fretta.
Mi colpisce molto la visione della competizione come esclusivamente negativa. Può essere vissuta male, quello si, ma non è la competizione a esserlo, è una questione personale e/o di educazione allo sport. Almeno io la vedo così. Perché mi piace competere? E soprattutto, come mi piace competere? Per chiarire subito, la competizione di cui parlerò è riferita alla gara, allo sport che vivo con passione, non alla vita in genere; è riferita a quella manciata di minuti o ore di gara, niente di più.
Mi piace competere perché mi diverte, perché il confronto leale e sincero mi alletta e stimola. Mi piace competere perché so che mi costringerà a dare il meglio di me, per sentirmi bene con me stesso. Mi piace competere con gli altri perché li posso "usare" per costringermi a dare il 100%, anche se quel 100% vuol dire pessima gara. Mi piace competere perché dura giusto il momento tra lo sparo del via e il traguardo finale; nel mezzo non ci sono "amici", si gareggia e gli amici ti diverti a batterli (se puoi) o provi a farlo. Prima e dopo la gara gli amici sono gli amici, e basta. Mi piace competere per l'adrenalina che provo, per come mi sento elettrizzato se corro bene o depresso e incazzoso se le cose vanno male, le due facce della stessa medaglia. Mi piace perché me la posso prendere solo con me stesso. Mi piace competere perché quelli davanti sono uno stimolo a migliorarmi, e migliorarsi e crescere nella vita, è un carburante nobile.
Mi piace gareggiare lealmente, imparando da subito che c'è vittoria e sconfitta, che quello che ti batte di regola è più forte (non disonesto, perché per fortuna raramente lo è). Mi piace che la sconfitta diventi, presto, la molla per fare meglio, la via per fortificarsi. Mi piace che la vittoria ti faccia stare bene, ma che già dalla volta dopo parti sulla stessa riga degli altri, e a rivincere ci devi riuscire. Mi piace, anche se non sempre riesco, sprintare e giocarmela fino all'ultimo centimetro; e una volta finito la pacca data o ricevuta dall'avversario del momento, ha un significato profondo, leale, sincero. 
Mi piace competere perché faccio fatica, perché a volte vado ad allenarmi anche quando non ne ho voglia, anche quando fa freddo, piove, nevica, fa caldo, è buio oppure ho sonno perché tolgo il tempo al dormire. Mi piace competere perché i sogni sono e rendono vivi. Quante volte mi sono immaginato vincere qualcosa di glorioso, di importante... un sogno appunto. E tutti questi sacrifici e questi sogni mi piace incanalarli in gara, e lì dare il meglio che posso, sempre, vada come vada.
Sinceramente in queste motivazioni, seppur estremamente personali, non ci vedo nulla di negativo. Perché la molla non è arrivare primo a tutti i costi, (anche se ci si prova ovviamente), la molla è dare il 100% in ogni frangente. Se lo hai fatto, non hai nulla da rimproverarti, sono stati semplicemente più forti e bravi di te, in quel momento. Questo per me è lo sport, e continuo a praticarlo da più di vent'anni proprio perché è così, anche se la si può vedere in maniera diversa. Come perdere e dare sempre la colpa a qualcun altro, o pensare che per forza abbia barato, o incolpare l'arbitro o chissà cos'altro... ma è un altro discorso. E voi, siete competitivi?

18 commenti:

arirun ha detto...

Oggi la mia competizione è stata riuscire a smontare mezzo camper,volare al magazzino ricambi trovare pezzi simili e sostituirli e siliconare perchè hanno messo neve!!e riuscire ad andare ad allenarmi,era buio c'era neve ma ho fatto tutto ed io al polso non avevo il sector..o si rovinava!!Bellimo post condiviso al 1000 x 1000

web runner ha detto...

Sottoscrivo anche gli accenti di questo splendido post.
Una frase su tutte, "la molla è dare il 100% in ogni frangente". Posto che non sempre ci si riesce, ma bisogna provarci, e l'avversario più importante sono i nostri limiti, l'obiettivo principale la nostra crescita.

franchino ha detto...

Secondo me la competizione non ha un'accezione negativa, dipende come giustamente dici da come viene vissuta. Chi più chi meno, consapevoli o meno siamo tutti competitivi in diversi frangenti della quotidianità.

GIAN CARLO ha detto...

Allora, sono il + competitivo di tutti.
Odio i miei cromosomi incapaci di fare qualcosa di meglio.
Odio lo scorrere del tempo... che mi impedisce di rendere al vecchio 100%.
Però non sono mai stato competitivo a scuola, men che mai nel lavoro etc etc.
Avessi avuto nel lavoro la metà della grinta che ho nella corsa di sicuro guadagnerei 500 euro in + al mese e mi darebbero tutti del lei ...temo pero' che sotto a 40 su 10km a 52 anni non riuscirei ad andarci.

Grezzo ha detto...

La corsa è l'attività competitiva per eccellenza, sei tu con le tue gambe e basta che corri contro gli altri Non c'è nulla di negativo nella competizione, quando questa si svolge tra persone che si rispettano profondamente nella corsa.

E poi, dentro ognuno di noi c'è qualcosa che ci spinge a migliorare sempre, lo sport è anche questo.

theyogi ha detto...

magari chi non si prende troppo sul serio è perché non può permetterselo.... ;) senza falsa modestia!

ps. ma sta verifica è necessaria?

Furio ha detto...

Non saprei rispondere con vera convinzioni a si o no; lo sono a corrente alternata e solo quando gareggio stando bene fisicamente.
La mia schiena un po' mi penalizza così ogni tanto mi ritrovo a dover mollare un po'. Se sto bene e sono in forma, si lo sono x quelle "famose" 5 o 6 volte l'anno(post precedente), ma niente di più ;-)
Penso che se si ha il rispetto del prossimo e di se stessi, non ci sia assolutamente niente di male ad essere competitivi, se tra avversari ci si diverte ad esserlo; ognuno è libero di correre come crede no?

Oliver ha detto...

Rispondo solo a uno perchè polemizza :D, in realtà lascio che ognuno dia la sua idea e basta

@Yogi 'mazza quanto sei pigro Yo!! ;D Non è una verifica e men che meno ènecessaria! Solo una semplice domanda che mi piaceva porre.

Hal78 ha detto...

Post molto sincero, leale e significativo. Mi ci sono ritrovato in ogni parola. La competizione è l'anima dello sport, senza di questa non è possibile definirlo tale. 'Sportivo' non è chi fa vincere l'avversario per fargli un favore, ma chi lo doppia, gli dà 6-0 6-0, fa un gol rischiandosi di farsi male sul 5 a 1, scatta con la maglia indosso ed il giro vinto; a patto che alla fine di tutto gli stringa la mano e gli sorrida.
Lo sportivo che vinca o perda non sa che vuol dire invidia, conosce solo l'ammirazione. Lo sportivo in gara bracca l'avversario, gli strappa il cuore dal petto; per poi renderglielo con un sorriso.

Patty ha detto...

il tuo pensiero mi piace anche se non mi ritrovo molto ma purtroppo penso tu la veda da "buono" mentre la competizione ha quasi sempre uno sfondo di slealtà e malizia non credi?

Unknown ha detto...

Sicuramente io lo sono.Senza competizione probabilmente non correrei neppure. Ma l'avversario lo vedo come un alleato che ti aiuta a crescere, non un nemico.

Kikko ha detto...

Si,sono competitivo e agonista!
Questa è la mia risposta,ma sono anche leale e sportivo...sono queste le cose che mi permettono di divertirmi quando corro in allenamento o in gara e a cercare di migliorarmi sempre...sono sempre stato così sia quando giocavo a pallavolo e sia a calcio...due sport di squadra dove guarda caso ero anche capitano perchè quel ruolo serve per tener unito il gruppo e giocare uno per l'altro,ora che corro da solo sono il capitano di me stesso...che cerca sempre di spronarmi a dare quello che posso dare in ogni situazione...si Oliver siamo competitivi ed è una bella cosa;)

Marco "Zanger" ha detto...

Ritengo che l'accezione (spesso) negativa affibbiata all'agonismo-competitivita' sia dovuta al fatto che in molti casi (non mi riferisco ovviamente ai presenti ne' al modo della corsa) gli "agonisti-competitivi" non sanno perdere e trovano sempre delle scuse.
Esempio: difficilmente si riesce a sentire un commento di un allenatore di calcio che commenti obiettivamente la sconfitta della propria squadra: di solito c'e' di mezzo l'arbitro, un episodio, la sfiga... rarissimamente si sente dire "erano semplicemente piu 'forti di noi"...

Purtroppo il fatto e' che quelli non sono dei veri agonisti...

theyogi ha detto...

'mi sono capito male....' dicevo la verifica per i commenti! i tuoi post sono avvincenti.... ;)

lello ha detto...

BELLISSIMO POST CHE CONDIVIDO AL 100% .. LA COMPETIZIONE NELLO SPORT E NELLA VITA AIUTA .... L'IMPORTANTE E' ESSERE LEALI CON GLI " AVVERSARI " E DIVERTIRSI , GIOIREDELLA VITTORIE E ACCETTARE LE SCONFITTE COME UN APROVA PER MIGLIORARE ....

Oliver ha detto...

@yogi aaaahhhhh ok, scusa ma non avevo capito. Lo so che la verifica è una rottura di balle, l'ho anche tolta 1 mese fa e subito, dopo un giorno, sono arrivati dei commenti astrusi da "anonimi", scritti in un italiano improbabile. L'ho rimessa e sono spariti. Ma è capitato solo a me?

theyogi ha detto...

purtroppo no, ma per senso di ospitalità preferisco uno spamming in più che mandar via un interlocutore scocciato... ;D oh, parere personale!

Lucky ha detto...

Io penso che ognuno debba essere se stesso e mai e poi mai andare contro natura quindi se qualcuno "critica" lo stato di un altro o pensi sia negativo già fa il primo enorme sbaglio ...

Io per esempio lo faccio spesso pur sapendo di sbagliare criticando qualche volta quelli eccessivamente poco competitivi (ma lo faccio goliardicamente GIURO! :-)))

come nella vita anche nello sport ci sono caratteri diverti e trovo che questa diversità sia il sale ...

Anche a me capita di essere "criticato" per la mia eccessiva competitività tacciandola di qualcosa di fantomaticamente "negativo" , ma io sono così di natura e facendo la cosa con estrema convinzione (e non contron atura) non può che essere positivo per me ...

Per il resto mi ci ritrovo alla grande nel post, non potrei vivere senza competizione e senza le miriade di "sfide" che affronto settimanalmente sempre naturalmente in modo leale e goliardico :-)

Prossimo anno potrei riuscire a beccarti (chissà la speranza è sempre l'ultima a morire) e non vedo l'ora di misurarmi con te sulle campestri :-))))))