Stagionalità


STAGIONALITÀ DI SETTEMBRE
Verdure: aglio, barbabietola, basilico, bieta da coste e da taglio, bietola, broccolo, carota, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria bianca, rossa, verde e bionda, cicoria catalogna, orchidea rossa e puntarelle, cipolla, costa, erba medica, fagiolo borlotto nano e rampicante, fagiolino, finocchio, fungo, grano saraceno, indivia riccia, lattuga romana, rossa e dei ghiacci, maggiorana, mais, melanzana, mentuccia, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, rapa, riso, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, seme di girasole, seme di lino, seme di sesamo, soia, spinacio, zucca, zucchina ibrida chiara e scura.
Pesce: acciuga, alice, calamaro, cefalo muggine, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, pannocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rosso, triglia, vongola verace.
Frutta: anguria, arachide, banana, cachi, cocomero, fico, fico d'india, limone, lampone, mandorla, mela, melagrana, melone, mora, nocciola, pera, pesca, pistacchio, prugna, uva.

lunedì 17 maggio 2010

Mezza di Vercelli, solo fatica

Ieri mattina, finalmente col sole ho corso la Via Francigena Half Marathon a Vercelli.
Di preciso cosa sia successo non so, già dalla corsa di sabato mattina era arrivato qualche segnale di "allarme" ma, come di solito succede, pensavo che un po' di corsa lenta e una notte di riposo mi rimettessero in sesto. E invece no!

Ieri mattina mi sono svegliato già un po' acciaccato dai lavori in giardino di sabato, ma tutto sommato niente di che. Il riscaldamento non dava grandi sensazioni di brillantezza e al via mi sistemo al fianco di Simo e Paola (che arriveranno prima e seconda assolute) convinto di stare con loro per tutta la gara. Primo km 3'50" e fatico, secondo simile e fatico ancora e allora le lascio andare rallentando di poco. Sono distante circa 50m da loro attendendo che le sensazioni di corsa migliorino, attesa vana purtroppo. Reggo decentemente fino all'8° km poi la stanchezza spadroneggia nel mio corpo rendendo la gara una corsa di sola fatica. La testa si posiziona su "arrivare e più in fretta possibile", le gambe girano con fatica, passo al 10° in 39'28" ma sento che continuo a calare e a correre sempre peggio. Passano i km, lentamente, passo al 15° in 1h02' e al ristoro mi fermo, cammino e bevo con calma, i 6km restanti mi paiono infiniti.

Riparto, non penso ad altro che a finire sta faticata. Il ritmo cala continuamente km dopo km e finalmente arriva il cartello 20km. Ormai giro su un 4'40" al km che fatico a tenere, arrivo fianco a fianco con un altro e senza parlare nessuno dei due accenna alla volata (io non ci avrei nemmeno provato), probabilmente anche lui non era proprio fresco. Tempo finale 1h29'45" faticando come un asino, addirittura nel pomeriggio mi sono messo a letto a dormire, cosa più unica che rara per me.

Cosa è successo? Boh! Facilmente non ho recuperato nè metabolizzato i lavori fatti in settimana, molto pesante sia in termini quantitativi che qualitativi, mi affido al massaggiatore e ai 15 giorni che mancano a Dobbiaco. Sono andato talmente male da non essere preoccupato, un po' deluso si ma se nei prossimi giorni le gambe tornano a girare tutto si dimentica. Il corpo non è lineare, gli allenamenti vengono assorbiti con tempi diversi a seconda degli stimoli e gli alti e bassi sono nella norma, soprattutto quelli imprevisti.

2 commenti:

Sgambetta Felice ha detto...

vedrai che già domenica tutto cambia...besos

Oliver ha detto...

Sperèm, domani facciamo il primo tagliando in pista.